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Covid, gli esperti sulla nuova variante Pirola: ha 40 mutazioni, due da monitorare
Dalla variante Eris alla «sorprendente» Pirola. Il Covid non smette di cambiare forma e l’ultima forma è stata isolata a fine luglio per la prima volta in Danimarca. Adesso è stata individuata in cinque Paesi, tra cui non c’è l’Italia. Ma uno studio italiano lo definisce «il ceppo più sorprendente dopo l’arrivo di Omicron». Questo a causa di «40 mutazioni che potrebbero aiutare il virus a eludere la risposta immunitaria», tra cui «due in particolare da monitorare perché potrebbero renderla più diffusibile».

Pirola identificata in Danimarca e altri quattro Stati
Il 24 luglio scorso, la variante Pirola è stata identificata per la prima volta e segnalata all’Organizzazione mondiale della Sanità. Pochi giorni dopo sono stati registrati alcuni casi in Sud Africa, negli Stati Uniti, in Israele e nel Regno Unito. Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di statistica molecolare e di Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, e Fabio Scarpa, del Dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Sassari, hanno pubblicato uno studio sul Journal of Medical Virology. Nel documento hanno sottolineato: «Diversamente da altre, manca un nesso epidemiologico tra i vari casi». Non c’è nessuna correlazione tra il caso danese e gli altri quattro.
I sintomi: «Febbre a 38, raffreddore e mal di testa»
Ciccozzi ha spiegato: «Finora sono state rilevate diverse nuove mutazioni se confrontate con il presunto antenato Ba.2». Sono 40. Tra queste, le due più preoccupanti richiamano il ceppo originale di Wuhan e la variante Delta. Il direttore ha parlato, nel suo studio, anche dei sintomi: «Sono necessari ulteriori dati per capire se Pirola sarà pericolosa o meno e se si tratti ancora di Omicron ma non sembra caratterizzata dall’asintomaticità tipica di molte varianti Omicron». Ciò che è certo è che la variante comporta «sintomi che somigliano a quelli di un’influenza con febbre a 38, forte raffreddore e mal di testa. La differenza rispetto all’influenza è che il Covid non si manifesta nella stagione fredda, ma durante tutto l’anno».

In Italia aumentano i casi con la variante Eris
Intanto in Italia, dove non è stato registrato alcun caso di variante Pirola, è Eris a preoccupare. I contagiati aumentano e nella settimana dal 17 al 23 agosto, secondo i dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità, sono stati 11.606, quasi il doppio rispetto ai 5.919 dei sette giorni precedenti. Non a caso, il presidente della Fofi, la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli, ha parlato di «una maggiore richiesta di tamponi in farmacia» e di «una più alta incidenza del numero dei positivi tra chi esegue il test».