Corea del Sud, insegnanti in protesta contro il bullismo di genitori e alunni

Sciopero di massa degli insegnanti in Corea del Sud. Quasi 200 mila docenti delle scuole, vestiti con abiti interamente neri, hanno organizzato una protesta a Seul e nelle principali città del Paese per chiedere più tutele contro lo stress e soprattutto il bullismo di studenti maleducati e genitori prepotenti. «I nostri diritti sono importanti quanto quelli degli alunni», ha detto al Guardian una maestra di scuola elementare. «Anche noi siamo vittime di molestie e violenze verbali, tutto questo deve finire». Secondo un sondaggio del governo, dal 2018 circa 100 docenti si sono suicidati per colpa di eccessivi carichi di lavoro e offese da parte delle famiglie dei loro studenti. Un fenomeno che ha portato alla nascita del movimento Everyone Together As One (Tutti per uno), che sta guidando le proteste in strada. Il governo ha promesso un intervento immediato.

Quasi 200 mila insegnanti manifestano in Corea del Sud per i loro diritti. Dal 2018, 100 si sono suicidati per le lamentele dei genitori.
La protesta dei docenti per le strade di Seul (Getty Images).

Corea del Sud, cosa spinge i genitori degli alunni contro gli insegnanti

Come ha riportato il Korea Herald, in Corea del Sud sempre più genitori si scagliano contro gli insegnanti poiché scontenti del loro metodo educativo. Tramite continue telefonate e messaggi sugli smartphone, anche al di fuori dell’orario di lavoro, minacciano di fare loro causa, puntando il dito contro provvedimenti disciplinari a loro avviso inadeguati. È ciò che ha spinto una maestra 23enne di Seocho-gu, a sud di Seul, a togliersi la vita lo scorso luglio. «Aveva continuamente paura», hanno ricordato i suoi familiari. «Soffriva nell’adempiere il suo dovere, poiché accusata di non saper fare il suo lavoro». Da allora, in tutta la nazione si sono tenute veglie funebri e commemorazioni, cui hanno partecipato migliaia di insegnanti. «Siamo determinati nel plasmare il futuro di tutti i ragazzi», ha spiegato una di loro. «Le scuole dovrebbero essere un luogo sicuro per tutti».

Quasi 200 mila insegnanti manifestano in Corea del Sud per i loro diritti. Dal 2018, 100 si sono suicidati per le lamentele dei genitori.
Un memoriale in ricordo di una docente suicida in Corea del Sud (Getty Images).

Gran parte dei suicidi riguarda le scuole elementari. Nel sondaggio riportato da Reuters, il 57 per cento dei casi ha come protagonista un docente della primaria. Per altri insegnanti invece si presenta il problema opposto, ossia l’accusa di abusare del loro potere in classe. Una docente, che ha preferito l’anonimato, ha raccontato al Korea Herald una sua recente esperienza. In aula, per riportare l’ordine e fermare un alunno che stava aggredendo un suo compagno, ha rovesciato un banco e rimproverato aspramente il colpevole. Immediata la reazione della famiglia, che l’ha accusata di abuso emotivo nei confronti di un minore. «Prendere il coraggio a due mani deve portare a questo?», ha detto la donna. «Ho dovuto affrontare un processo di un anno prima di dimostrare la legittimità del mio lavoro».

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Il rinnovamento scolastico nel Paese e la risposta del governo

L’istruzione in Corea del Sud è protagonista di un sostanziale rinnovamento. Il governo ha infatti vietato le punizioni corporali e allentato le rigide regole sulle acconciature e le uniformi scolastiche, tra cui persino il colore della biancheria intima. La grande attenzione ai diritti degli studenti, tuttavia, avrebbe messo però in secondo piano quelli degli insegnanti. Denunciare un docente per abusi, emotivi o fisici, su un minore è infatti molto semplice. Un genitore può presentare le sue accuse senza scavare a fondo nella situazione o dare il tempo per difendersi. Ne segue infatti l’immediata sospensione e l’inserimento di un supplente ancor prima di aprire le indagini, che a volte possono richiedere diversi mesi. Previsto un intervento già nelle prossime settimane, con l’obiettivo di concedere agli insegnanti la possibilità di ignorare le chiamate sul telefono privato. Per ora tuttavia non ci sono notizie di misure concrete.

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