Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Corea del Nord: «Il soldato Usa è scappato perché deluso dal suo Paese»
Il soldato statunitense che il 18 luglio scorso è stato arrestato dalle autorità della Corea del Nord, dopo aver attraversato illegalmente il confine, sarebbe «deluso» dal proprio Paese. A raccontare le presunte ragioni che hanno spinto Travis King, il militare 23enne ancora in stato di fermo, è il governo di Pyongyang.
LEGGI ANCHE: La Corea del Nord conferma la custodia del soldato americano che ha attraversato il confine
I motivi: «Deluso per disuguaglianza e discriminazione»
L’agenzia di stampa nordcoreana Kcn, organo di propaganda di Kim Jong-un, ha spiegato che King sarebbe stato spinto dalla «delusione per la disuguaglianza nella società americana» e per «la discriminazione razziale nell’esercito». Il 23enne «nutriva sentimenti negativi. Nel corso delle indagini Travis King ha anche espresso la volontà di cercare asilo in Corea del Nord o in un Paese terzo». L’agenzia ha spiegato che sono ancora in corso le indagini, ma senza entrare nei dettagli di chi sia a condurle né di quando si concluderanno.

Gli Usa vogliono verificare le affermazioni
I media statali non hanno riportato la notizia e ora la palla passa agli Usa. Da Washington si cerca di capire se le affermazioni rilasciate dall’agenzia corrispondono al vero. L’ex analista della Cia, ora all’Ap, Soo Kim, ha spiegato: «Forse il regime cercherà di “contrattare” la vita di King in cambio di concessioni finanziarie da parte degli Stati Uniti o la riduzione dei suoi aiuti militari alla Corea del Sud. Molto probabilmente, i negoziati non saranno facili ei termini saranno dettati dalla Corea del Nord». E per quest’ultimo le parole rese pubbliche non appartengono al soldato ma sono «propaganda nordcoreana al 100 per cento».

La famiglia ha raccontato le discriminazioni razziali subite
L’Abc ha raccolto le testimonianze della famiglia di Travis King. E dai parenti è arrivata la conferma: il giovane ha davvero subito discriminazioni razziali. Inoltre in Corea del Sud è stato in prigione per 50 giorni a causa di due diverse accuse adi aggressione. Al ritorno a casa, in Texas, avrebbe dovuto affrontare ulteriori misure disciplinari. La madre Claudine Gates ha lanciato un appello alla Corea del Nord, chiedendo che il figlio venga trattato in modo umano.