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Contro la shrinkflation in Francia Carrefour mette avvisi sui prezzi per smascherare i fornitori
La shrinkflation? «È una truffa, è scandaloso!», tuonava il 7 settembre a Franceinfo il ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire a proposito della strategia di marketing che consiste nel mascherare il caro-vita riducendo la quantità di prodotto nelle confezioni, mantenendo identici sia imballaggio sia prezzo di vendita. Per contrastare lo stratagemma, il ministro ha annunciato che all’inizio di ottobre sarà presentata una legge che obbligherà i fornitori a rendere ben visibile la diminuzione del contenuto. «Non siamo qui per riempire le tasche dei giganti industriali», ha messo in chiaro. «Siamo qui per consentire ai francesi di vivere dignitosamente e di potersi permettere ciò di cui hanno bisogno, in particolare in termini di prodotti alimentari».

Tra i prodotti segnalati da Carrefour Francia c’è pure la celebre Viennetta
Una battaglia sposata dalla catena di supermercati Carrefour (Ca.Eq) che Oltralpe ha cominciato a mettere in guardia i clienti sui prezzi di alcuni prodotti – tra cui cioccolatini Lindt e tè freddo Lipton – per lanciare un segnale ai fornitori – Nestlè, PepsiCo e Unilever – in vista delle trattative contrattuali di metà ottobre. Così nei suoi punti vendita da lunedì sono comparsi adesivi che indicano i prodotti colpiti da shrinkflation. Che, cioè, si sono ridotti di dimensioni ma che costano addirittura di più, nonostante i prezzi delle materie prime si siano abbassati. «Ovviamente, lo scopo della stigmatizzazione di questi prodotti è di poter dire ai fornitori di ripensare la loro politica dei prezzi», ha detto in un’intervista Stefen Bompais, direttore delle comunicazioni con i clienti di Carrefour, assicurando che la battaglia delle etichette continuerà finché i fornitori non ridurranno i prezzi. Potrebbe estendersi ad altri prodotti, ma è escluso (per ora) che l’iniziativa sia adottata anche fuori dalla Francia.Mentre l’ad Alexandre Bompard ha ribadito che le multinazionali non stanno collaborando con gli sforzi dei rivenditori per abbassare i prezzi dei prodotti di prima necessità. Come riporta la Reuters, le etichette sono apparse su 26 prodotti presenti nei supermercati francesi della catena e recitano: «Questo prodotto ha visto diminuire il suo volume o il suo peso e aumentare il prezzo effettivo da parte del fornitore». Qualche esempio? Una bottiglia di Lipton Ice Tea alla pesca senza zucchero (prodotta da PepsiCo), da 1,5 litri si è ridotta a 1,25. Una ‘dieta’ che ha portato però a un aumento del 40 per cento del prezzo al litro. Non è stata risparmiata nemmeno la celebre torta Viennetta (Unilever): ora pesa 320 grammi contro i tradizionali 350. Ma scagli la prima pietra chi è senza peccato. Le associazioni dei consumatori sostengono infatti che la shrinkflation ormai è cavalcata pure da alcuni supermercati (Carrefour compresa) nei prodotti a marchio privato.

La guerra tra rivenditori e fornitori in vista delle negoziazioni
In realtà la scelta di ‘denunciare’ i grandi fornitori segna un’escalation nella guerra tra rivenditori e multinazionali. «Credo sia chiara a tutti la mia determinazione nel costringere chi non rispetta le regole a rispettarle, per evitare margini eccessivi e per far sì che l’inflazione scenda più rapidamente», aveva avvertito Le Maire. Il governo francese intanto punta a varare all’inizio di ottobre una nuova legge che regoli le negoziazioni commerciali tra distributori e fornitori. I tavoli in cui ogni anno, da dicembre al primo marzo, i supermercati e i fornitori si accordano sulle condizioni alle quali i primi acquisteranno dai secondi i prodotti venduti nel resto dell’anno.