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Codice della strada, le opposizioni chiedono il limite a 30 km/h in città
I partiti d’opposizione hanno presentato una proposta di legge con cui chiedono la modifica del Codice della Strada, appena ridisegnato dal governo. Attualmente il nuovo testo è in commissione Trasporti alla Camera, ma i partiti di minoranza hanno chiesto già di inserire un nuovo limite di velocità. Le opposizioni vorrebbero che il limite nei centri urbani, infatti, venisse portato a 30 chilometri orari. Roberto Morassut, deputato del Pd, è il primo firmatario del testo e secondo lui con questo nuovo limite si andrebbe a limitare quella che «è la prima causa di morte nei giovani tra 15 e 29 anni».
I dati Istat: «Ogni giorno muoiono in strada quasi nove persone»
Il deputato parla di «urgenza», come spiega Repubblica, e cita i dati Istat. Secondo i numeri, in media in strada ogni giorno a perdere la vita sono quasi nove persone. Oltre 500, invece, restano gravemente ferite. Nel 2021 sono rimasti coinvolti in incidenti fatali 566 ragazzi. Oltre 60 mila, invece, sono rimasti feriti. E 73 volte su 100 gli incidenti si verificano nei centri urbani a causa di guida distratta, eccessi di velocità o mancate precedenze. A firmare il documento sono stati Pd, M5s, Azione, Iv, +Europa e Avs.
Il testo: «Impatto a 50 km/h come caduta dal terzo piano»
Nella proposta si legge: «A livello scientifico è stata stabilita come regola quella dei 30 chilometri orari perché questo è un limite che, senza rallentare la circolazione, diminuisce drasticamente le percentuali di rischio di mortalità». Quindi diventa «praticamente residuale: avviene soltanto in meno del 10 per cento dei casi. L’impatto equivale a una caduta dal primo piano, mentre già a 50 chilometri orari la collisione coincide con una caduta dal terzo piano e la probabilità di incidente mortale cresce oltre il 50 per cento». Inoltre il testo fa riferimento a città europee che hanno già adottato il limite di 30 chilometri orari, come Grenoble, Graz, Bruxelles e «città in Scozia».

Salvini risponde: «Non è una soluzione»
A rispondere è stato il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Ha dichiarato: «Salvare vite è il mio obiettivo, e aggiornare un Codice della Strada che risale agli anni Novanta ne è la prova. Non penso sia una soluzione obbligare tutti ad andare a 30 all’ora in tutta la città, tassare i lavoratori che circolano in auto o in furgone, o riempire le strade di autovelox indiscriminati per fare cassa».