Clima, in Mediaset scatta la fronda contro Giambruno

Che questa volta Andrea Giambruno abbia passato il segno? Dentro Mediaset monta la fronda contro il compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che a più riprese con toni da bulletto ha irriso gli allarmi sul cambiamento climatico e coloro, scienziati o giornalisti, che con sempre più preoccupazione li stanno rilanciando. Specie dopo la notte da incubo del 25 luglio, quando alle 4 di mattina su Milano si è scatenato un inferno di vento, pioggia e grandine che ha divelto tetti di case e alberi come fossero stuzzicadenti. Ma è da giorni non si parla d’altro che del caldo atroce che sta investendo l’Italia (e l’Europa), con picchi di temperature mai visti e violentissime bombe d’acqua. Eppure il conduttore di Diario del Giorno, striscia quotidiana in onda su Rete4, martedì 18 luglio aveva detto che il caldo terribile di questa estate «non è poi una grande notizia». Sbugiardato in diretta con schiena dritta dall’inviata Rossella Grandolfo, Giambruno aveva tagliato corto togliendole il collegamento.

Poi sono arrivate le tempeste che hanno colpito Milano e l’hinterland (tra cui una violentissima a Cologno Monzese, da dove Giambruno trasmette). Così il conduttore tornato suo malgrado sotto i riflettori. A tirarlo in ballo però non sono stati i supporter di Greta Thunberg o gli ‘ecovandali’ contro cui un giorno sì e l’altro pure si scaglia Matteo Salvini, ma sue colleghe in Mediaset. In particolare Lella Confalonieri, nipote del presidente del Biscione e vicedirettrice di Tgcom24. 

In Mediaset scatta la fronda anti Giambruno: contro il negazionista climatico Confalonieri, Cannavò e Grandolfo.

«No ma tutto bene, a luglio di solito il tempo è questo #nonecambiatoniente», ha twittato dopo il nubifragio, attaccando poi direttamente Giambruno nella risposta a Marco Gervasoni, editorialista de Il Giornale, il quale aveva commentato: «Secondo Hoara Borselli e il ministro della Difesa, sì». Così Confalonieri: «Anche il signor Meloni però».

A Confalonieri ha fatto da sponda Laura Cannavò, storica giornalista politico-parlamentare di Mediaset: «Eh sì, aspetta, chi l’aveva detto?…L’ho sentito in quel programma di Rete 4Diario del Giorno?….».

In Mediaset scatta la fronda anti Giambruno: contro il negazionista climatico Confalonieri, Cannavò e Grandolfo.
Andrea Giambruno, compagno di Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Non solo. Si aggiunge alla lista anche Stefania Cavallaro, conduttrice dell’edizione serale del Tg4 che, su Twitter, ha postato un video di un albero divelto in Brianza con l’hashtag #CambiamentoClimatico. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

 

Il compagno di Meloni era già stato smentito in diretta tv dall’inviata

Impossibile per Confalonieri e Cannavò non ricordare le parole con cui Giambruno irrideva il cambiamento climatico. «Oggi è il grande giorno del grande caldo torrido e qualcuno si chiede se sia una novità che nel mese di luglio si raggiungano queste temperature. Secondo noi non è poi una grande notizia però in effetti si continua a parlarne e dibattere», aveva detto a Diario del Giorno. Spalleggiato da Vittorio Feltri («Gli ecologisti sono dei conformisti che parlano di caldo record, ma è sempre stato così a partire dagli Anni 80»), il compagno della premier ha poi dato la parola a Grandolfo collegata da Bari. «Scusate ma dico anche la mia, ci sentiamo di dare ragione agli scienziati dell’Ipcc dell’Onu, che studiano tutto questo e che purtroppo per tutti noi hanno confermato che le ondate di calore rispetto agli Anni 80 sono aumentate e soprattutto si sono ravvicinate di gran lunga», aveva detto l’inviata. E poi, dopo lunghi attimi di silenzio imbarazzato di Giambruno: «Chiedo scusa, mi ero segnata alcune temperature della giornata di oggi. Per esempio a Roma fanno 42 gradi. Qui in Puglia oggi a Taranto non ricordiamo a memoria diverse giornate in cui si arriva a 44 gradi». A quel punto il conduttore aveva congedato l’inviata, interrompendo bruscamente il collegamento. Una censura imbarazzante, esercitata solo da chi evidentemente si sente di poter fare ciò che vuole senza che chi ha la responsabilità dell’informazione Mediaset possa muovergli alcun rilievo. Anzi, tale da meritargli una promozione: a settembre il signor Meloni si trasferirà da Milano e Roma, e avrà una trasmissione tutta sua.

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