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Cinque libri da mettere in valigia per l’estate
L’estate da sempre è il periodo per recuperare le valanghe di romanzi che si sono accumulati sui nostri comodini durante l’anno o che giacciono impolverati sugli scaffali della libreria in salotto da troppo tempo. Se non sapete comunque decidervi, per aiutarvi vi proponiamo cinque titoli freschi di libreria, molto diversi tra loro. Si parte con i capolavori di due mostri sacri della letteratura contemporanea publicati da Einaudi nella prestigiosa collana Supercoralli, si prosegue con altri due titoli proposti entrambi dalla casa editrice indipendente 66thand2nd, e si conclude con una chicca edita da Neri Pozza di cui si parla un gran bene.
Il Passeggero, la prima tappa dell’ultimo viaggio di McCarthy
Dopo 16 anni di silenzio è tornato in libreria Cormac McCarthy con Il Passeggero, primo titolo di una dittico che si concluderà con Stella Maris, la cui pubblicazione è prevista il prossimo autunno. Per quelli che non conoscessero McCarthy basta dire che, tra gli altri, è l’autore dell’ultra celebrato Meridiano di sangue, che ha scritto il fortunatissimo Non è un paese per vecchi, da cui i fratelli Coen trassero un formidabile film, e che con l’ultimo suo romanzo, La strada del 2006, aveva ottenuto il premio Pulitzer per la narrativa. Un incrocio tra Faulkner e Melville e considerato a oggi uno dei giganti assoluti della letteratura americana. McCarthy, che a luglio avrebbe compiuto 90 anni, è morto lo scorso giugno nella sua casa di Santa Fe, in New Mexico, e questa cosa ha reso la recente pubblicazione de Il Passeggero un evento ancor più straordinario di quanto già non fosse. Romanzo chiacchieratissimo, si narra che McCarthy ci abbia iniziato a lavorare fin dalla metà degli Anni 80 per raccontare una tortuosa saga familiare. Un romanzo sulla paranoia e sull’ossessione dove il thriller hardboiled si mischia con la filosofia e la fisica quantistica.

Lezioni, l’epica di McEwan
Lezioni è invece l’ultimo epico romanzo di Ian McEwan, che narra la vita di un uomo, tale Roland, un musicista nato alla fine degli Anni 40, che attraverso la sua storia racconta tutta la seconda metà del secolo scorso e prosegue fino ai giorni nostri. Sullo sfondo 70 anni di grandi eventi globali, tra cui la crisi missilistica cubana, Chernobyl, la caduta del muro di Berlino e la pandemia di Covid. Un libro complesso che tratta l’esistenza di un uomo comune (che somiglia molto all’autore stesso), tra cadute e fallimenti, imprigionato in un labirinto di agghiacciante dolore. Ossessionato dalle opportunità perdute, Roland cerca conforto attraverso ogni mezzo possibile: musica, letteratura, amici, sesso, politica e, infine, l’amore. Il suo viaggio solleva domande importanti per tutti noi. Possiamo assumerci la piena responsabilità del corso della nostra vita senza causare danni agli altri? In che modo gli eventi globali al di fuori del nostro controllo modellano le nostre vite e i nostri ricordi? E cosa possiamo davvero imparare dai traumi del passato?

Il laureando di Maurizio Amendola, il peso dell’inganno
Nella prefazione di Branchie, fortunato esordio di Niccolò Ammaniti, l’autore racconta che il romanzo nacque «come un tumore di una tesi in biologia». La sua, mai terminata. Ammanniti aveva infatti finto davanti a tutta la sua famiglia di aver concluso il ciclo di esami universitari e, asserragliato nello studio del padre, di trascorrere i pomeriggi nella scrittura della tesi. In realtà stava scrivendo quello che poi diventerà il suo primo romanzo. Parte dallo stesso concetto il libro di Maurizio Amendola, Il laureando, edito da 66thand2nd (nome che richiama l’incrocio tra la 66esima Strada e la Seconda Avenue, a Manhattan, dove gli editori hanno creato il primo nucleo del progetto editoriale) che racconta la storia di Livio Maiorano, studente calabrese di giurisprudenza iscritto all’università di Pisa che sembra essere in procinto di laurearsi ed essere finalmente pronto a raccogliere l’eredità dello studio notarile di famiglia. Ovviamente non sarà così, perché il giovane di esami ne ha sostenuti solamente un paio. Il libro scorre così, seguendo il tremendo inganno e vivendo contemporaneamente l’angoscia di Livio che si interroga su ciò che accadrà quando la verità sarà venuta a galla. Un romanzo spietato che racconta il disorientamento della gioventù, il peso delle ambizioni familiari e che in qualche modo ricorda L’avversario di Emmanuel Carrère senza però avere la coda tremendamente tragica della storia narrata dal romanziere francese.

Millennial protagonisti in Estate caldissima di Gabriella Dal Lago
Sempre 66thand2nd ha appena pubblicato un libro il cui titolo è tutto un programma: Estate caldissima di Gabriella Dal Lago. Siamo in una delle estati più calde a memoria d’uomo e un gruppo di giovani creativi di una rampante agenzia di comunicazione si ritrova in una casa di campagna prima delle vacanze per provare a formulare una proposta per un cliente. «Come il Decameron, ma senza la peste». Definito dalla critica “il romanzo millennial”, Estate caldissima è non solo adatto a queste temperature roventi ma è capace di restituire a pieno la precarietà delle vite dei ragazzi di oggi, tra l’incertezza di relazioni e un futuro sempre ignoto.

In Ultima estate a Roccamare Alberto Riva racconta la pineta delle lettere
Ha sempre l’estate nel titolo l’ultimo consiglio letterario. Si tratta di Ultima estate a Roccamare di Alberto Riva ed edito da Neri Pozza. È la storia di una pineta in Maremma a cui il variegato mondo delle lettere deve parecchio. Luogo elettivo, dell’anima direbbero alcuni, in cui si ritrovavano Italo Calvino e Pietro Citati, Carlo Fruttero e Furio Scarpelli, tanto per citare qualche nome. Luogo magico in cui tra cene, bagni e gite in barca, nel giro di alcuni decenni, sono stati scritti romanzi e film, racconti e articoli che hanno segnato la letteratura e la cultura italiane.

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