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Cina, proposta di legge per vietare gli abiti che ledono lo spirito della nazione
Fa discutere in Cina il progetto di legge che vieta di vestirsi con indumenti «dannosi per lo spirito del popolo cinese». La normativa sull’abbigliamento ha acceso il dibattito sui social e fra i giuristi poiché, se ritenuti colpevoli di indossare abiti e simboli che «minano lo spirito o feriscono i sentimenti della nazione cinese», i contravventori rischiano multe o pene detentive.
China wants to ban clothes that 'hurt nation's feelings' (BBC) https://t.co/Aim4lZ2kLl
— Expeiha (@expeiha) September 7, 2023
«Detenzione fino a 15 giorni e mute fino a 5.000 yuan»
Tuttavia, come riporta la Bbc, la proposta ancora non specifica cosa costituisca una violazione. Rientra in una serie di modifiche e riforme alle leggi sulla pubblica sicurezza recentemente annunciate da Pechino. Le clausole controverse prevedono che le persone che indossano o costringono altri a indossare abiti e simboli che «minano lo spirito o feriscono i sentimenti della nazione cinese» possano essere detenute fino a 15 giorni e multate fino a 5.000 yuan (circa 635 euro). Le stesse sanzioni che potranno essere inflitte a coloro che diffondono articoli o discorsi altrettanto lesivi del sentimento nazionale, fra i quali «insulti, calunnie o offese ai nomi di eroi e martiri locali», nonché atti vandalici contro le loro statue commemorative.
Il rischio di «violazione dei diritti personali»
Il dibattito on line e sui social, in particolare sulla piattaforma Weibo, l’X cinese, è incandescente con internauti ed esperti che criticano la formulazione vaga della legge, che potrebbe dare luogo ad abusi da parte delle autorità di pubblica sicurezza. Zhao Hong, professore di diritto presso l’università cinese di scienze politiche e diritto, ha affermato che la mancanza di chiarezza potrebbe portare a una violazione dei diritti personali, per esempio se le forze dell’ordine, di solito un agente di polizia, avessero «un’interpretazione personale del danno e avviassero un giudizio morale sugli altri oltre l’ambito della legge», ha scritto in un articolo citato dalla Bbc. Già nel 2019, il partito comunista cinese del presidente Xi Jinping ha diffuso linee guida morali che includono direttive su come essere educati, viaggiare limitando l’impronta di carbonio inferiore e avere «fiducia» nel signor Xi e nel partito.