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Cina, per i farmaci utilizzate parti di animali a rischio estinzione
Leopardi e pangolini, oltre a tigri e rinoceronti. Quattro specie in via di estinzione sfruttate in Cina per sintetizzare prodotti medicinali. È quanto risulta dalla nuova indagine dell’Environmental Investigation Agency britannica, gruppo che si occupa della protezione animali, che ha analizzato i farmaci di 72 aziende diverse. Fra questa anche Beijing Tong Ren Tang, Tianjin Pharmaceutical e Jilin Aodong Medicine, colossi del mercato cinese finanziati da banche mondiali. «Esortiamo fortemente il governo di Pechino a vietare l’uso di tali specie a scopo commerciale», ha dichiarato in una nota ufficiale Avinash Basker, legale dell’Eia. «Si tratta di uno sfruttamento su scala industriale che le porterà sempre più vicino all’estinzione».

Leopardi e pangolini trovati in 88 farmaci prodotti in Cina
Nel suo rapporto, l’agenzia britannica ha sottolineato come almeno 88 prodotti presentino tracce di specie in via di estinzione. Nello specifico, in nove farmaci gli esperti hanno confermato l’utilizzo dei leopardi e dei pangolini, tra le più a rischio sul pianeta. Altri prodotti invece contengono tracce di tigri e rinoceronti nonostante la Cina ne abbia espressamente vietato l’utilizzo «in qualsiasi campo della medicina». Stando al report sul suo sito ufficiale, l’Eia non ha potuto stabilire con certezza o fare supposizioni per determinare le fonti principali delle aziende. Come ha sottolineato la Cnn, le ossa di leopardo in polvere sul mercato cinese sono diffuse da tempo come ingrediente per fabbricare bende adesive e compresse. Sono più economiche di quelle di tigre, che si ritiene possano curare l’artrite o vari disturbi articolari. Le scaglie di pangolino sono invece «un utile rimedio per la circolazione sanguigna, l’allattamento materno e i reumatismi».
Stop investing in extinction!
New EIA report out today reveals the companies using endangered species in traditional Chinese medicines – and the big household names investing in them
Read it now at https://t.co/ywCDvPMcUT pic.twitter.com/76p5ehKfxL
— Environmental Investigation Agency (@EIA_News) October 23, 2023
Nel 2020, riconoscendone gli effetti devastanti sulla specie, Pechino aveva proibito l’utilizzo del pangolino in medicina, lasciando però forti dubbi sul controllo nelle aziende. Fra queste spicca il nome della Tong Ren Tang, uno dei marchi storici in Cina. Sul sito ufficiale si legge come sia attiva dal lontano 1669, tanto da aver fornito supporto medico per 188 anni a otto famiglie imperiali. Tra i maggiori finanziatori ben 62 gruppi bancari con sedi negli Stati Uniti, oltre che in Svizzera (tra cui Credit Suisse e Ubs), Australia e Regno Unito. In elenco anche la Azimut Holdings di Milano e la tedesca Deutsche Bank. «È particolarmente deludente che grandi istituzioni sostengono questo dannoso sfruttamento», ha concluso Basker. «Soprattutto perché sono impegnate nel fare diversamente. Se vogliono mantenere credibilità, dovrebbero tirarsi indietro nel più breve tempo possibile».