Chi è Shin Won-sik, il ministro della Difesa e super-falco della Corea del Sud

Negli stessi giorni in cui Pyongyang effettuava i suoi ennesimi test missilistici e Kim Jong-un incontrava Vladimir Putin in Russia, in Corea del Sud erano in corso importanti rimpasti di governo. Il presidente Yoon Suk-yeol ha infatti sostituito i ministri della Difesa, della Cultura e dell’Uguaglianza di genere, dopo aver cambiato a giugno il titolare dell’Unificazione e ad agosto quello dell’Industria. Il profilo più controverso tra i nuovi arrivati è senza ombra di dubbio quello di Shin Won-sik, il super falco che si è ritrovato a guidare la Difesa di Seul in un momento delicatissimo. E non solo per il sempre più preoccupante dinamismo militare di Kim, ma anche per altri dossier scottanti che inquietano il governo sudcoreano tra cui la pressione dell’alleato Usa nell’Indo-Pacifico e le storiche rivendicazioni con il Giappone. Oltre alle crisi globali, dall’Ucraina a quella mediorientale.

Chi è Shin Won-sik, il ministro della Difesa e super-falco della Corea del Sud
Shin Won-sik, ministro della Difesa sudcoreano (Ansa).

Chi è Shin Won-sik, il super falco di Seul

Lo staff di Yoon ritiene che Shin, 65 anni, sia la persona giusta per fronteggiare le minacce del vicino. Ma chi è l’uomo scelto dall’alto per dirigere il ministero della Difesa? Innanzitutto è un deputato del Partito del Potere Popolare (PPP), lo stesso dell’attuale presidente, nonché tenente generale dell’esercito in pensione. Nel corso della sua carriera, ha prestato servizio militare per 35 anni e ricoperto incarichi ai vertici della Difesa dove è stato direttore dell’Ufficio di pianificazione politica e vicepresidente e del Joint Chiefs of Staff organismo che raggruppa i capi di ogni ramo principale delle forze armate dell’esercito. Si è ritirato dalle forze armate nel 2016 e ricopre oggi il ruolo di segretario della Commissione di difesa nazionale del PPP. Shin, laureato all’Accademia militare coreana con un dottorato in amministrazione aziendale presso la Kookmin University, è noto in patria per la sua esperienza nella strategia di difesa ed è apprezzato come comunicatore. A giudicare dai primi interventi non teme la reazione della Corea del Nord, anche se ogni parola fuori posto rischia, in questa fase, di generare una reazione di Kim.

Chi è Shin Won-sik, il ministro della Difesa e super-falco della Corea del Sud
Kim Jong-un alla tv nordcoreana (Getty Images).

Il pugno duro contro Pyongyang

Appena entrato in carica, Shin ha mostrato di avere le idee chiarissime su come gestire la principale minaccia nazionale, cioè la Corea del Nord. «In caso di provocazioni, prenderò iniziative immediatamente, vigorosamente, per sbriciolare la volontà del nemico e la sua capacità di fare ulteriori minacce», ha dichiarato dopo aver prestato giuramento. Ha inoltre fatto sapere di voler rafforzare la cooperazione militare con gli Stati Uniti, infischiandosene degli avvertimenti inviati dai nordcoreani di «cessare ogni provocazione». Tra cui Pyongyang annovera anche le esercitazioni congiunte Usa-Corea del Sud che il neo ministro intende intensificare, puntando a combinare le capacità nucleari statunitensi con quelle convenzionali a disposizione di Seul. «La punizione è il contenimento, e il contenimento è la pace», ha sottolineato Shin, lasciando intendere di voler attuare il pugno durissimo contro Kim Jong-un e compagni. Shin ha inaugurato il suo mandato visitando una divisione militare nella provincia di Gyeonggi, non distante dalla Zona Demilitarizzata, e cioè il confine che separa le due Coree, ancora tecnicamente in guerra tra loro. In divisa, ha spiegato ai soldati e agli alti ufficiali cosa fare in caso di provocazioni da parte del Nord. «Se il nemico mette in atto provocazioni militari, per prima cosa punitelo immediatamente. In secondo luogo, punitelo severamente. In terzo luogo, punitelo fino alla fine», ha tuonato il ministro. Il falco di Seul ha dunque inaugurato il nuovo approccio sudcoreano nei confronti del Nord: niente più comprensione e diplomazia, come ai tempi della precedente amministrazione presieduta da Moon Jae-in. Al contrario, Shin intende sradicare la minaccia nordcoreana una volta per tutte, perché ha sottolineato, «la convinzione che la nostra buona volontà possa trasformare la Corea del Nord si è rivelata mera fantasia».

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