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Caso Santanchè, il pressing di Mattarella su Meloni per un rimpasto di governo
Il caso Santanchè è arrivato fino al Quirinale. Non da ora, per la verità. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta seguendo con attenzione gli sviluppi della vicenda che vede coinvolta la ministra del Turismo, chiamata a dare la sua versione dei fatti in Senato sull’opaca gestione delle società Visibilia e Ki Group. Spiegazioni che non hanno convinto. Il Colle si era già allarmato quando l’inchiesta giornalistica di Report aveva sfiorato anche Ignazio La Russa, presidente del Senato e seconda carica dello Stato, la cui firma di avvocato compare nelle diffide di un misterioso fondo di Dubai e della stessa Visibilia. Adesso più che mai, dopo la notizia dell’avviso di garanzia arrivato a Santanchè, Mattarella è preoccupato per le ripercussioni che possono coinvolgere il governo: è partita dunque una discreta opera di moral suasion su Giorgia Meloni (sin dall’inizio molto irritata per lo scandalo) per convincere la premier a mettere in moto un mini rimpasto che sostituisca la ministra – la casella del Turismo tra l’altro da sempre fa gola alla Lega, non a caso fredda in Aula durante e dopo l’informativa – e tolga così l’esecutivo dall’imbarazzo.
#Santanchè in Senato "le multe sono a carico dell'Arma dei Carabinieri a cui ho dato una mia vettura in comodato gratuito per non gravare sulle auto di scorta di proprietà statale…anche qua un mio gesto"…
quando la pezza è peggiore del buco… #Santanche_open_to_DIMISSIONI pic.twitter.com/wzY7jApiSC— Sirio (@siriomerenda) July 5, 2023
Quell’assurdo passaggio sulle multe e i cambiamenti dell’ultimo momento
Anche ai vertici delle istituzioni ha colpito soprattutto la surreale giustificazione che la ministra del Turismo ha dato a proposito della questione delle multe che le venivano contestate: «Mi hanno anche accusato erroneamente di aver preso delle multe in sosta vietata quando le multe erano dell’arma dei carabinieri a cui avevo dato in comodato una mia auto per rinunciare a una di scorta. Io non ho nessuna multa da pagare». Tra l’altro il claudicante discorso in parlamento sarebbe stato cambiato all’ultimo da Santanchè, dopo la notizia anticipata dal quotidiano Domani sulle indagini per bancarotta partite nei suoi confronti. Modifiche che però hanno reso ancora più confusionaria la sua difesa, che non è piaciuta a molti. Colle compreso.