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Caso La Russa, i volantini sotto lo studio legale della famiglia: «Gli stupratori siete voi»
Il movimento femminista e transfemminista Non una di meno Milano ha rivendicato l’affissione di diversi volantini sotto lo studio legale della famiglia di Leonardo La Russa, il figlio del presidente del Senato accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 22 anni. «El violador eres tu. Gli stupratori siete voi» è la frase che campeggia sui poster e che copre occhi e bocca del giovane ritratto.
I volantini di Non una di meno contro Leonardo La Russa
I manifesti sono stati affissi vicino ai locali notturni di corso Como, accanto allo studio legale di Ignazio La Russa in Porta Romana ma anche sotto l’Apophis club di via Merlo, la discoteca nella quale sarebbe avvenuto l’incontro tra Leonardo e la giovane che ha denunciato lo stupro. Un gesto indirizzato tanto al figlio quanto al padre, come ha spiegato il movimento in una nota: «Gli stupratori siete voi. Tu, La Russa Junior, perché fare sesso con una persona che non è presente a se stessa, che non è in grado di parlare, che non riesce ad esprimere il consenso con coscienza, è stupro. E tu, La Russa padre, perché violador è un presidente del Senato che colpevolizza una ragazza stuprata sotto il proprio tetto alimentando la cultura della violenza con il solito vecchio e insopportabile ritornello “è colpa sua, aveva bevuto”, “è colpa sua, era drogata”».
«Vogliamo cacciare La Russa dagli incarichi pubblici»
Nel medesimo comunicato, Non una di meno ha affermato di voler cacciare l’esponente di Fratelli d’Italia da ogni incarico pubblico e di volere chiusi «i locali della famiglia e lo studio legale su cui si fonda il loro potere economico e politico». Non solo: «Vogliamo requisiti i loro soldi affinché siano devoluti ai centri antiviolenza». Ha quindi annunciato un flash mob in programma per le 18.30 di venerdì 14 aprile 2023 in piazza XXV Aprile a Milano. Lo slogan della manifestazione è «Puntiamo il dito contro i violadores» e sarà una protesta «contro le assoluzioni dei giudici che “misurano il tempo” delle violenze sessuali anche a danno di minori, contro la vittimizzazione secondaria della sopravvivente se a stuprare è un rampollo e contro la strumentalizzazione dello stupro in chiave razzista quando viene agito da una persona non italiana».