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Caro voli, le compagnie aeree chiedono l’intervento dell’Ue contro la riforma. Il Mimit: «Misure in linea»
Continua il botta e risposta tra le compagnie aeree e il governo italiano sul delicato tema del caro-voli. Alcune società si sono schierate contro la riforma italiana sulle tariffe aeree. E per questo si sono rivolte alla Commissione europea, chiedendo a Bruxelles di «chiarire con l’Italia se questo intervento abbia impatto sul mercato del trasporto aereo libero e deregolamentato in Europa». A farlo è stata l’associazione europea di categoria Airlines for Europe, con una lettera di cui dà notizia il Financial Times. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy però ha risposto: «Le misure sono pienamente in linea».

La lettere delle compagnie aeree: «Così effetto domino»
Il documento inviato a Bruxelles dalla Airlines for Europe evidenzia il timore delle compagnie aeree che la riforma possa «costituire un precedente e portare a un effetto domino». Per le società, limitare le tariffe sarebbe una violazione dei propri diritti di «competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono». Dopo l’annuncio delle nuove norme è stato l’ad di Ryanair, Eddie Wilson, ad attaccare per primo il governo italiano, definendo il decreto «ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato».

La risposta del Mimit: «Pienamente in linea»
A Wilson a rispondere è stato il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, passando al contrattacco: «Sono stati sanzionati 11 volte negli ultimi anni dall’autorità competente». Dopo la lettera, la replica è affidata sempre a fonti interne del ministero: «Le misure introdotte dal ministero delle Imprese e del Made in Italy sono pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori dinanzi a fenomeni speculativi, o comunque distorsivi del mercato, come quelli denunciati negli scorsi mesi dalle autorità di controllo per alcune tratte aeree». E ancora: «Il dicastero dispone di tutti gli elementi utili a rispondere, in modo compiuto, a eventuali richieste della Commissione europea come è usuale accada attraverso i propri uffici»