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Calenda attacca il campo largo: «Per me non è mai esistito. Non posso governare con i 5 stelle»
Carlo Calenda torna a parlare del campo largo e lo fa nel suo stile tranchant. Il segretario di Azione, ospite de «Gli incontri del principe» a Viareggio ha commentato: «Il campo largo per me non è mai esistito e non esisterà mai». E poi ha aggiunto: «Non posso governare con i 5 Stelle, non ci ho mai governato in vita mia, non condivido niente di quello che dicono, ritengo che dove hanno governato hanno fatto disastri. Per me il campo largo non è mai esistito». Un commento che sembra rappresentare l’ennesima stoccata all’ex alleato Matteo Renzi, con cui ormai i rapporti sono ampiamente deteriorati. Tanto più ora che i gruppi parlamentari sono ufficialmente pronti alla separazione, nonostante siano stati eletti insieme il 25 settembre del 2022. Renzi, come noto, aveva sostenuto la nascita del secondo governo Conte. Salvo poi ritirare dall’esecutivo la delegazione di Italia viva composta dalle ministre Bonetti e Bellanova e dal sottosegretario Scalfarotto.
Il Pd vuole costituirsi parte civile contro Delmastro nel processo per rivelazione di segreto d’ufficio. Non sanno distinguere la battaglia politica (anche aspra) dalla via giudiziaria, è più forte di loro. Per questo è impossibile dialogare politicamente con questo Pd.
— Enrico Costa (@Enrico__Costa) August 23, 2023
Calenda, il ritorno a sinistra e il malumore delle ex forziste Gelmini e Carfagna
Il messaggio di Calenda ha anche il ruolo di rasserenare i suoi compagni di viaggio rispetto a un’ipotetica alleanza. Non è passato sotto traccia il tentativo continuo di flirt del segretario di Azione con i suoi ex compagni del Partito democratico. Il lavoro sul fronte unico per la realizzazione del salario minimo ha portato Calenda ad aprirsi spesso ai dem, invitandoli a un confronto. Richiesta arrivata anche in maniera plateale. Interesse che al contrario dal Nazareno non hanno accolto con altrettanta soddisfazione, anzi. Sebbene non stia attraversando un momento florido, il Pd di Elly Schlein sembra avere le idee chiare sulla linea politica da seguire. E su quali siano i suoi alleati. Gli interlocutori sono il Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, i centristi sono ormai un ricordo. Sull’altro fronte, il disperato tentativo di ricucire con la sinistra è parso indigesto agli ex esponenti di Forza Italia che avevano sposato il percorso di Azione immaginandosi un Terzo Polo politico. Non solo Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, anche il referente per gli affari della giustizia Enrico Costa si era speso negli scorsi giorni per evidenziare le differenze nei confronti dei dem. Calenda ha subito smentito l’ipotesi di un suo «ritorno a casa», apostrofando il Giornale e Il Fatto Quotidiano che ne avevano paventato l’ipotesi. Rimane però l’ostacolo del 4 per cento alle Europee, sbarramento difficile da superare senza quella confederazione che oltre due milioni di italiani avevano scelto meno di un anno fa.