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Caivano, De Luca: «Un inferno in terra. Lì lo Stato non esiste»
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato quanto accaduto a Caivano, dove due ragazze di 13 anni sono state stuprate al Parco Verde da un gruppo composto da sei adolescenti. Per il governatore il comune di circa 35 mila abitanti situato a nord di Napoli è «un inferno in terra». E per questo De Luca ha parlato anche della necessità di «un vero e proprio stato d’assedio militare».
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De Luca: «A Caivano lo Stato non esiste»
Il presidente De Luca ha spiegato che parlare di «inferno» è «un’espressione forte ma non riesco a trovarne un’altra. Dobbiamo dire con grande spirito di verità che a Caivano lo Stato non esiste, nonostante l’impegno di forze dell’ordine estremamente limitate». E proprio per ristabilire l’ordine e mantenere la sicurezza dei cittadini «serve uno stato d’assedio come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra».
De Luca ricorda «la piccola Fortuna»
Poi il presidente campano ha proseguito ricordando un episodio. De Luca ha raccontato: «Che fosse un inferno lo sapevamo già da quando hanno scaraventato dall’ultimo piano la piccola Fortuna dopo averla violentata. Anche allora è passata la prima ondata di emozioni, per questo non ho voluto neanche parlarne in questi giorni. Sono stato in silenzio per alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà pelose che sono diventate per me insopportabili».

Ci sarà un incontro con commissario e presidi
De Luca ha poi concluso annunciando che mercoledì 30 agosto ci sarà «un incontro con il commissario di governo al comune di Caivano e con i dirigenti scolastici per mettere a punto un ulteriore programma di intervento su Caivano, avendo la Regione Campania fatto da supplenza ad altre istituzioni. Ricordo che le due istituzioni competenti sui problemi di Caivano sono il Comune e il governo nazionale dal punto di vista della sicurezza».