Bus precipitato a Mestre, iniziata la perizia sul sistema sterzo del mezzo

È iniziata martedì 28 novembre l’attesa perizia sul bus elettrico di produzione cinese Yutong E 12 precipitato da un cavalcavia di Mestre il 3 ottobre provocando 21 morti. All’ex mercato ortofrutticolo, dove il mezzo si trova sotto sequestro giudiziario, si sono dati appuntamento gli esperti della procura, due ingegneri meccanici dell’Università di Padova, i periti e i legali dei tre indagati: l’ad de La Linea, società di trasporto privato, e due funzionari del comune. Si è provveduto a smontare la barra di collegamento dello sterzo con le ruote anteriori con i relativi perni, il destro andato distrutto e il sinistra ancora integro.

Il confronto tra i materiali confermerà o meno il cedimento strutturale

Proprio il confronto tra i materiali potrà essere un elemento dirimente sul fatto che ci sia stato o meno un cedimento strutturale o se la causa, eventualmente da stabilire, sia stata la serie di urti contro il guardrail prima che il mezzo precipitasse. Non è stabilito, al momento, un cronoprogramma per i prossimi interventi. Proseguono intanto le perizie sulle telecamere di bordo e della cosiddetta scatola nera, ovvero la scheda Ssd sui dati di navigazione. Di quest’ultima è stata fatta copia ma non è accessibile perché mancano i codici di accesso, probabilmente disponibili solo all’azienda di fabbricazione. Solo nei primi giorni di dicembre si saprà qualcosa su telecamere e scheda, mentre gli esiti sull’esame autoptico del cuore dell’autista arriveranno il 10 dello stesso mese. Per l’autopsia sul corpo invece il termine è il 24 febbraio 2024. Per la perizia del 29 novembre gli esperti avranno 90 giorni di tempo.

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