Archivio
- Novembre 2024 (39)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (94)
- Febbraio 2020 (1)
- Gennaio 2018 (10)
Borsa, AstraZeneca in calo dopo i deludenti test su un farmaco per il cancro al polmone
AstraZeneca scivola alla Borsa di Londra, dopo avere comunicato l’esito dei test su una terapia sperimentale contro il tumore al polmone, considerata deludente dagli analisti. Le azioni della società farmaceutica anglo-svedese sono scese fino al 6 per cento lunedì 3 luglio, attestandosi poi al -4,5 per cento (107 sterline a titolo), dopo che che la pubblicazione dei primi risultati del suo studio di fase 3 per il Datopotamab Deruxtecan, farmaco per la cura del cancro al polmone. I dati suggeriscono che i benefici sono meno evidenti di quanto sperato. Inoltre, diverse persone in trattamento sono morte, cosa che ha alimentato preoccupazioni per la sicurezza del farmaco.
AstraZeneca sta sviluppando il Datopotamab Deruxtecan insieme con Daiichi Sankyo
Lo studio ha dimostrato, spiega AstraZeneca, che il farmaco sviluppato insieme con la casa farmaceutica Daiichi Sankyo potrebbe arrestare la progressione del cancro di un paziente più a lungo rispetto a quello attualmente considerato lo standard per la chemioterapia, ovvero il Docetaxel. Tuttavia, gli investitori si aspettavano una dichiarazione più chiara sul successo dello studio in termini di sopravvivenza libera da progressione, così come di aspettativa di vita complessiva. Lo studio continuerà a valutare il duplice endpoint primario della sopravvivenza globale, ha sottolineato AstraZeneca.
Per Jefferies un lancio riuscito del farmaco potrebbe generare 19 miliardi di dollari di entrate
Susan Galbraith, vicepresidente esecutivo della ricerca e sviluppo oncologico di AstraZeneca, ha affermato che i risultati dello studio hanno fornito «prove convincenti» del futuro ruolo potenziale che il farmaco potrebbe svolgere nel trattamento dei pazienti con cancro ai polmoni. Secondo Jefferies, società di servizi finanziari con sede a New York, un lancio riuscito del farmaco potrebbe generare 19 miliardi di dollari di entrate per l’azienda. Per gli analisti di Barclays, in assenza di ulteriori dati, lo studio potrebbe alimentare i timori sul potenziale della terapia quale prima scelta per la cura della malattia dopo la diagnosi.