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Bonucci contro la Juve e Allegri: «Mi hanno umiliato. Via due volte per colpa di un singolo»
La notizia della causa alla Juventus, le parole della moglie e adesso le accuse ad Allegri e al club bianconero. Leonardo Bonucci ha deciso di attaccare pubblicamente la sua ex squadra e il suo ultimo tecnico in Italia, dopo il trasferimento di poche settimane fa all’Union Berlin. Il difensore ha concesso un’intervista a SportMediaset in cui ha dichiarato: «Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall’allenatore». Ha raccontato la sua versione dei fatti e ha sottolineato di essere stato «umiliato» da società e allenatore.
La parole di #Bonucci a Sport Mediaset pic.twitter.com/rM1j2bMOKs
— Juventus Top News (@JuventusTopNews) September 14, 2023
Bonucci: «Sono stato umiliato»
L’ex difensore bianconero ha dichiarato: «È falso che a ottobre e a febbraio mi era stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione. Anzi, a fine maggio avevo dato la mia disponibilità per essere la quinta/sesta scelta in difesa, a fare la chioccia». E ancora: «Ho annusato qualcosa solo leggendolo sui giornali, fino a quando il 13 luglio Giuntoli e Manna mi hanno comunicato, venendo a casa mia, che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra. Questa è stata l’umiliazione che ho subito dopo 500 e passa partite in bianconero».

Il difensore: «Costretto a lasciare la Juve per un singolo»
«Ho apprezzato la solidarietà di tanti giocatori, anche attuali, della Juve e di altre società», ha continuato Bonucci. «Tutti mi hanno manifestato la loro vicinanza per il comportamento irrispettoso della società». L’attacco del difensore ad Allegri è arrivato poco dopo: «Porto avanti la causa perché le persone che dovevano farmi chiudere la carriera in bianconero in modo rispettoso e degno non l’hanno fatto. È la seconda volta che sono costretto a lasciare la Juve per la presa di posizione di un singolo. È sotto gli occhi di tutti che non ho mai avuto il rapporto che avrei voluto con l’allenatore». Infine un passaggio sulla scelta delle vie legali: «Avevo diritto ad allenarmi con la squadra a prescindere dalla scelta tecnica: non mi è stato concesso. Mi sono sentito svuotato di tutto. Se dovessi vincere, devolverò tutto in beneficenza».
