Bimbo morto alle Terme di Cretone, indagini in corso: «Piscina senza grata per non pagarci gli straordinari»

Proseguono le indagini sul decesso di Stephan, il bambino di 8 anni che il 17 agosto è morto alle Terme di Cretone dopo essere rimasto incastrato nello scarico di una piscina. C’è un dettaglio in particolare sul quale la procura sta focalizzando la sua attenzione, ossia la grata di protezione del condotto che al momento della tragedia, a quanto pare, non era presente.

Parla un bagnino: «Piscina senza grata per non pagarci gli straordinari»

In base alle prime ricostruzioni, sembra che la grata di protezione potrebbe essere stata rimossa per rendere più veloce il deflusso dell’acqua. In queste condizioni, dunque, la piscina dove il bambino ha perso la vita avrebbe potuto svuotarsi più velocemente, come specificato da uno dei bagnini della struttura intervistato da Repubblica, che ha precisato: «Ci dicevano di sbrigarci perché non volevano pagare gli straordinari. La piscina doveva essere vuota entro le otto. Per questo non c’era la grata. Così finivamo prima». Sembra, dunque, che la rimozione della grata di sicurezza dello scarico della piscina fosse una prassi per la struttura.

Perizie in corso: indagato uno degli addetti della struttura

Le rilevazioni effettuate dagli inquirenti sul posto fino a ora hanno evidenziato come il tempo stimato necessario per svuotare completamente la vasca supererebbe le due ore, ma senza chiusino ne potrebbero bastare molte di meno. Nel frattempo si è espresso anche Alessandro Palombi, avvocato difensore di un 18enne addetto della struttura che risulta attualmente indagato. Parlando della posizione del suo cliente, il legale ha dichiarato: «La posizione del mio assistito è marginale, essendo un operaio che si limitava a svolgere i compiti che gli venivano assegnati. È sua intenzione chiarire al più presto la sua posizione rendendo dichiarazioni alla procura».

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