Billy Porter: «Dovrò vendere la mia casa per colpa degli scioperi»

Prosegue senza sosta lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori di Hollywood. I primi hanno superato i 100 giorni di protesta, mentre i secondi hanno fermato i lavori già da quasi un mese. Irrimediabili dunque serie conseguenze sulla vita personale degli interpreti che, con lo stop quasi totale dell’industria, hanno visto azzerarsi i loro guadagni. Fra questi anche Billy Porter, star della serie tv Pose che gli è valsa anche un Emmy Award. «Sono costretto a vendere la mia casa», ha spiegato al giornale britannico Evening Standard. «La vita di un artista fin quando non guadagni molti soldi, cosa che io non ho ancora fatto, va da assegno ad assegno e non ho idea di quando torneremo a lavorare». L’attore si trova al momento a Londra, ma ha annunciato di volersi unire alle proteste in strada non appena rientrerà negli Stati Uniti.

Billy Porter contro gli streamer: «Mancano contratti e trasparenza»

Nel corso dell’intervista all’Evening Standard, Billy Porter si è anche scagliato contro parte del pubblico che, dopo lo scoppio della protesta, ha descritto gli attori come «un gruppo di milionari che vogliono solo altro denaro». Ha poi parlato della situazione del mercato con la diffusione dello streaming: «Riceviamo assegni da sei centesimi», ha raccontato l’attore. «Mi feriscono nei sentimenti, ma noi dobbiamo ottenere i nostri soldi». Rispetto all’era dell’homevideo e delle repliche in televisione, gli attori hanno perso un’importante fetta del loro guadagno. Senza avere la possibilità di firmare un contratto equo. «Le aziende non sono trasparenti con i loro numeri, sono sempre poco chiare con le loro statistiche», ha commentato Porter. «Il business è cambiato, quindi deve farlo anche il contratto. Punto».

L'attore Billy Porter ha parlato delle conseguenze dello sciopero e attaccato gli streamer: «Non so quando torneremo a lavorare».
Billy Porter al Gay Pride 2023 di New York (Getty Images).

Billy Porter ha poi puntato il dito soprattutto contro Bob Iger, imprenditore e Ceo della Disney. «Dice che le nostre richieste non sono realistiche e accettabili?», ha sbottato l’attore, commentando recenti interviste. «Mentre guadagna 78 mila dollari al giorno? Non ho altre parole che fan***o», ha attaccato la star, prima di spiegare che dovrebbe tenere la bocca chiusa per evitare di esagerare. «Un dirigente di Hollywood ha detto “li faremo morire di fame fin quando non dovranno vendere la loro casa”», ha concluso. «Lo hanno già fatto, io sono costretto a vendere». Billy Porter ha anticipato, pur non potendo fornire dettagli sui progetti per via dello sciopero, che a settembre avrebbe dovuto partecipare a un film e una serie tv, ma ora è tutto fermo.

Da Pose a Cenerentola passando per la musica: i suoi progetti più famosi

Dopo l’esordio al cinema nel 1996 con Il club delle prime mogli, Billy Porter ha partecipato a diversi film di successo tra cui The Humbling e Un amore sotto l’albero. Fra le interpretazioni recenti più famose figura però quella in Cenerentola, live action del 2021 con Camila Cabello, in cui ha dato vita a un’inedita versione non binaria della Fata Madrina. Scelta che ha diviso il pubblico tra chi ha apprezzato e chi invece non ha gradito i cambiamenti con la fiaba originale. Sul piccolo schermo, Porter ha legato la sua fama alla serie tv Pose che racconta la vita Lgbtq+ nella New York degli Anni 80, con l’ascesa dell’era Trump e la Ball culture. La sua performance gli valse un Emmy nel 2019, primo attore nero dichiaratamente gay a trionfare come protagonista in un drama. Accanto alla carriera attoriale, Porter ha pubblicato diversi album musicali.

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