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Biden rompe gli indugi: dagli Usa bombe a grappolo per l’esercito ucraino
Gli Stati Uniti rompono gli indugi e autorizzano l’invio delle controverse munizioni a grappolo all’Ucraina ignorando l’imbarazzo di alleati come Germania e Francia, così come gli appelli degli attivisti per i diritti civili e le minacce della Russia. La decisione, legata a un nuovo pacchetto di aiuti da 800 milioni di dollari, è motivata dalla carenza di munizioni tradizionali occidentali e dai timori sul ritmo della controffensiva ucraina, che procede più lentamente del previsto. «È stata una decisione molto difficile. Ne ho parlato con i nostri alleati e ne ho discusso al Campidoglio. Gli ucraini stanno esaurendo le munizioni. E questa è una guerra che ruota attorno alle munizioni», ha dichiarato Joe Biden.
A timely, broad and much-needed defense aid package from the United States. We are grateful to the American people and President Joseph Biden @POTUS for decisive steps that bring Ukraine closer to victory over the enemy, and democracy to victory over dictatorship. The expansion…
— ????????? ?????????? (@ZelenskyyUa) July 7, 2023
Zelensky: «Un tempestivo, ampio e necessario pacchetto di aiuti. Siamo grati al popolo americano e al presidente Biden»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato gli Usa per la nuova fornitura di aiuti militari (la 42esima), di cui fanno parte le munizioni a grappolo. «Un tempestivo, ampio e necessario pacchetto di aiuti alla difesa dagli Stati Uniti. Siamo grati al popolo americano e al presidente Joe Biden per i passi decisivi che avvicinano l’Ucraina alla vittoria sul nemico e la democrazia alla vittoria sulla dittatura», ha scritto su Twitter. «L’aumento delle capacità di difesa dell’Ucraina fornirà nuovi strumenti per liberare la nostra terra e per rendere la pace più vicina». Nel pacchetto sono inclusi anche veicoli corazzati Bradley e Stryker e una serie di munizioni, come proiettili per obici e il High Mobility Artillery Rocket System, sistema missilistico di artiglieria ad alta mobilità.

Le bombe a grappolo sono vietate dalla convenzione di Oslo, che però Usa, Ucraina e Russia non hanno firmato
Le bombe a grappolo sono ordigni, in genere sganciati da velivoli o elicotteri e talvolta con artiglierie, razzi e missili guidati, contenenti un certo numero di submunizioni: quando esplodono in aria, rilasciano queste piccole munizioni, che vengono disperse a distanza. Sebbene siano progettate per scoppiare a contatto con il suolo, una parte delle “bomblets” resta inesploso, con il rischio di provocare mutilazioni o uccidere anche dopo anni e soprattutto tra i bambini, che spesso le scambiano per dei giocattoli.

Nel 2008 a Oslo è stata firmata una convenzione per mettere al bando qualsiasi produzione e uso di munizioni a grappolo, sottoscritta da 123 Paesi ma non da Stati Uniti, Russia e Ucraina. «Sarebbe una pericolosa escalation», aveva tuonato l’ambasciatore russo all’Onu Vasily Nebenzya, parlando della possibilità di bombe a grappolo in dotazione all’esercito di Kyiv, “dimenticando” che quello di Mosca le utilizza già dall’inizio del conflitto.
Il mio pensiero?
L’Italia ha aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo, che ne vieta l'uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio.
Ero Sottosegretario alla Difesa, nel 2011, quando la ratificammo.
PS
I Russi le usano da sempre.
Anche in Ucraina.
Dall’inizio.— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) July 8, 2023