Biden, McConnell e il dibattito sull’inadeguata gerontocrazia americana

Il senatore repubblicano Mitt Romney ha annunciato che non si ricandiderà alle elezioni del 2024, motivando la decisione con il fatto che avrebbe superato gli 80 anni di età al termine dell’eventuale nuovo mandato. «Francamente, è tempo di una nuova generazione di leader. Sono loro che devono prendere le decisioni che daranno forma al mondo in cui vivranno», ha detto Romney, invitando Joe Biden e Donald Trump a fare un passo indietro. L’appello dell’ex governatore del Massachusetts, sconfitto nel 2012 da Barack Obama nella corsa alla Casa Bianca, è però destinato a rimanere inascoltato sia al 1600 di Pennsylvania Avenue sia dalle parti di Mar-a-Lago: i grandi vecchi Joe e Donald non hanno infatti alcuna intenzione di mollare l’osso e (salvo sorprese) saranno loro a contendersi di nuovo la presidenza Usa.

Biden, Trump e non solo: gli Stati Uniti sono una gerontocrazia. L'età dei politici Usa al centro del dibattito politico.
Mitt Romney (Getty Images).

Persino il suo editorialista preferito ha sconsigliato a Biden di ricandidarsi

Tra poco più di un anno si scontreranno i due candidati più anziani di sempre nella storia Usa. È un controsenso quello in atto negli Stati Uniti, Paese costantemente proiettato verso il futuro, ma in cui a detenere il potere sono persone sempre più anziane. Biden, presidente più vecchio della storia al momento dell’elezione, avrà potenzialmente 82 anni all’inizio del secondo mandato e 86 alla fine. Trump, se vincerà, avrà 78 anni al momento del giuramento e 82 a fine incarico. Tra i due la differenza di età è minima, ma al netto delle bizzarrie di The Donald non si può dire lo stesso per la lucidità: l’attuale inquilino della Casa Bianca è da tempo nel mirino dei repubblicani a causa di gaffe, cadute, momenti in cui in generale è apparso inadatto ormai al ruolo.

L’ultimo episodio in Vietnam, quando durante una conferenza stampa ha detto: «Io ora me ne vado a letto», riprendendo poi a rispondere alle domande dei giornalisti, come se niente fosse. Sempre ad Hanoi ha detto che Good Morning, Vietnam è una canzone, mentre è il titolo di un famoso film con protagonista Robin Williams.

Biden in più occasioni ha scherzato sui timori relativi alla sua età. E i check-up di routine annuale a cui si è sottoposto hanno stabilito che è «perfettamente in grado di svolgere con successo i doveri della presidenza». Ma c’è poco da ridere: la sensazione è che non abbia più il physique du rôle necessario per la presidenza Usa. Al punto che sulle colonne del Washington Post persino il suo editorialista preferito, David Ignatius, gli ha sconsigliato di ricandidarsi.

Biden, Trump e non solo: gli Stati Uniti sono una gerontocrazia. L'età dei politici Usa al centro del dibattito politico.
Joe Biden (Getty Images).

L’età avanzata dei rappresentati politici è al centro del dibattito negli Usa

Sulle défaillance del rivale spinge molto il rivale Trump. «I dottori hanno sbagliato la diagnosi. Non ha di nuovo il Covid, bensì la demenza senile», aveva scritto a luglio 2022 il tycoon sul suo social Truth. Biden a ogni modo non è ancora ai livelli del coetaneo Mitch McConnell, leader dei repubblicani al Senato che continua a freezarsi davanti alle telecamere, infiammando il dibattito sull’età avanzata di molti politici americani e sulla possibilità di imporre dei limiti alle candidature. Nel corso di una recente conferenza stampa in Kentucky, McConnell si è infatti ‘congelato’ per circa una ventina di secondi davanti alla domanda: «Quali sono i suoi pensieri riguardo a ricandidarsi?». Dopo aver risposto: «I miei pensieri su cosa?», ha il senatore è rimasto con lo sguardo assente per 10 secondi. E a luglio, al Campidoglio di Washington, aveva perso il filo del discorso fermandosi per una diversi secondi, immobile e muto davanti a fotografi e giornalisti.

Il Senato in carica è il secondo più anziano della storia degli Stati Uniti

A fine luglio la democratica 90enne Dianne Feinstein, decana del Senato e già vittima di malori che hanno contribuito al dibattito sullo stato fisico e mentale dei politici più anziani, ha avuto problemi nel votare in Aula, apparendo smarrita davanti alle telecamere. Per quanto riguarda il Senato a stelle e strisce, per anzianità tra Feinstein e McConnell si piazzano Chuck Grassley, arzillo 89enne che detiene il seggio per l’Iowa dal lontano 1981, e il fresco 82enne Bernie Sanders, senatore per il Vermont dal 2007. Il Senato in carica è il secondo più anziano della storia americana, con solo due membri under 40. La maggior parte degli ultraottantenni siede però alla Camera dei Rappresentanti e sono perlopiù democratici: la decana qui è Grace Napolitano, deputata per la California, che va per gli 87 anni, tallonata dai coetanei Bill Pascrell Jr. (New Jersey) ed Eleanor Holmes Norton (District of Columbia). Nel giorno dell’entrata in carica (3 gennaio 2023), il 118esimo Congresso degli Stati Uniti d’America è risultato ringiovanito di tre anni come età media degli eletti: nel ricambio dei seggi ha persino trovato posto il classe 1997 Maxwell Frost, primo membro della Generazione Z a Capitol Hill. Ma sembra essere più che altro un caso, vista l’atavica ritrosia dei politici Usa a mollare l’osso. Celebre il caso di Strom Thurmond, senatore del Carolina della Carolina del Sud che nel 2003 lasciò il seggio solo dopo aver compiuto 100 anni, ormai sulla sedia a rotelle e praticamente incapace di comunicare.

Il cerchio si stringe attorno a McConnell: il fuoco amico repubblicano

La 51enne Nikky Haley, ex deputata repubblicana, ha definito il Senato «la casa di riposo più privilegiata del Paese», chiedendo di introdurre test per valutare lo stato mentale dei politici over 75. Anche il 45enne Ron DeSantis ha giocato la carta del giovanilismo, evidenziando che Biden era già senatore nel 1978, suo anno di nascita. Indirettamente una frecciata indirizzata a Trump, poco più giovane dell’attuale presidente, che sfiderà alle primarie del Grand Old Party. Tornando al già citato McConnell, sembra stringersi il cerchio attorno a lui: il partito repubblicano ‘deve’ chiedere le sue dimissioni per non essere accusato di applicare due mesi e due misure, attaccando da una parte Biden e invece facendo finta di nulla sulla salute del leader al Senato.

Biden, Trump e non solo: gli Stati Uniti sono una gerontocrazia. L'età dei politici Usa al centro del dibattito politico.
Donald Trump (Getty Images).

La maggior parte degli elettori non vorrebbe né Biden né Trump ancora alla Casa Bianca

Sulla gerontocrazia del Congresso in molti si interrogano da tempo, ma al momento il dibattito non si è tradotto in un nulla di fatto. Per quanto riguarda la Casa Bianca, secondo un sondaggio condotto a marzo da Nbc News, il 70 per cento degli americani non vorrebbe come presidente né Trump né Biden, considerati entrambi troppo vecchi. In base a un’altra indagine condotta da YouGov, il 38 per cento dei cittadini si dice già esausto alla prospettiva della sfida tra lui e Trump, il 23 per cento triste e il 23 per cento arrabbiato. E queste indagini sono state condotte sei mesi fa. Secondo un sondaggio più recente del Wall Street Journal, il 73 per cento degli elettori registrati considera Biden troppo vecchio per potersi candidare di nuovo alla presidenza. Solo il 47 per cento del campione, invece, considera l’età un problema per il tycoon, che a giugno ha spento 77 candeline. Di sicuro, nel 2024 lo stato di salute dei candidati sarà centrale. Saranno passati esattamente 40 anni da quando il 73enne (avercene adesso…) Ronald Reagan si trovò a fare i conti con lo sfidante democratico Walter Mondale, che aveva ‘solo’ 56 anni. «L’età non sarà un tema di questa campagna. Non approfitterò per scopi politici della giovinezza e dell’inesperienza del mio avversario», disse durante un dibattito. Per poi stracciare il rivale poco dopo alle urne.

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