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Bankitalia: con l’aumento delle temperature, il Pil calerà del 9,5 per cento entro il 2100
L’impatto del surriscaldamento globale dovuto al climate change influirà a lungo e medio termine anche sull’economia, causando una frenata del Pil. È quanto emerge da uno studio di Bankitalia. Nel nostro Paese dall’inizio del secolo scorso le temperature medie sono aumentate di circa 2 gradi. Se il trend rimanesse invariato, in uno scenario intermedio, con un aumento di temperature pari a 1,5°C, «il Pil frenerebbe tra il 2,8 e il 9,5 per cento al 2100». Lo studio della Banca d’Italia sottolinea inoltre che l’incremento nella frequenza di temperature giornaliere superiori ai 28°C ha influito negativamente soprattutto sul settore dell’agricoltura ma con effetti negativi registrati anche nell’industria e nei servizi.