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Balneari, l’Ue invia a Roma la lettera d’infrazione
La Commissione Ue ha inviato all’Italia la lettera con il parere motivato riguardo alla procedura d’infrazione per la questione delle concessioni balneari. Il mancato adeguamento del Paese alla direttive Bolkenstein preoccupa Bruxelles da mesi. Un portavoce della Commissione, durante l’incontro quotidiano con la stampa, ha affermato: «Abbiamo inviato un parare motivato. Questo dà ora al governo italiano due mesi per fornire risposte e allora decideremo sui prossimi passi». E ha spiegato che le trattative in corso non si fermeranno: «La nostra preferenza è sempre di trovare un accordo con gli Stati membri, piuttosto che andare in giudizio. È un parere motivato e non pregiudica le trattative continue che avremo con le autorità italiane».
La mappatura un nodo centrale
Nel febbraio 2023, dopo la bozza del decreto Milleproroghe, la Commissione europea aveva parlato di «sviluppi preoccupanti», analizzando le norme previste dall’Italia che prevedevano la possibile proroga delle concessioni balneari. Queste scadrebbero nel 2023 secondo il Consiglio di Stato, ma nel 2024 per il Milleproroghe. E intanto l’Italia ha anche avviato la mappatura delle coste e a ottobre è stata conclusa. Si è giunti alla conclusione che non si tratta di una risorsa «scarsa», come spiega Repubblica, poiché soltanto un terzo dell’intero territorio mappato è occupato dagli stabilimenti balneari. Per l’Europa, però, la mappatura non va effettuata soltanto sul litorale, ma a livello nazionale, con un focus poi sulle coste, così da poterne determinare il valore economico reale.
Dossier balneari al palo
Intanto nemmeno nel decreto Omnibus il governo ha inserito nuove regole per i balneari. Il 2023 volge al termine ma le eventuali gare per le concessioni demaniali marittime non sono nemmeno vicine. Soltanto la trattativa con l’Ue potrà risolvere la situazione. Intanto, però, la procedura d’infrazione prosegue.