Archivio
- Agosto 2025 (8)
- Luglio 2025 (42)
- Giugno 2025 (24)
- Maggio 2025 (9)
- Aprile 2025 (80)
- Agosto 2024 (1)
- Dicembre 2023 (73)
- Novembre 2023 (1333)
- Ottobre 2023 (1631)
- Settembre 2023 (1468)
- Agosto 2023 (1417)
- Luglio 2023 (1389)
- Giugno 2023 (441)
- Maggio 2020 (30)
- Marzo 2020 (65)
- Gennaio 2018 (10)
Azione di Carlo Calenda dice addio al Pde e passa ad Alde
Azione di Carlo Calenda cambia anche in Europa: passerà dal Pde, Partito europeo dei centristi a cui è iscritta Italia viva, all’Alde, Partito dei liberal-democratici a cui è iscritta +Europa. Rimarrà quindi sempre nel gruppo europarlamentare di Renew Europe che fa capo al presidente francese Emmanuel Macron. Per Calenda si tratta del secondo passaggio all’interno del sistema europeo, sia pur questo meno rilevante poiché all’interno dello stesso gruppo. In questo caso in particolare è il suo partito a cambiare collocamento e non lo stesso Calenda, avendo rassegnato le dimissioni da Bruxelles una volta eletto in Senato a settembre 2022. Nel 2019 con Siamo Europei, soggetto politico creato dallo stesso Calenda, l’ex ministro passò dal Pse di cui faceva parte il Pd al Pde. In quel caso cambiando sì il gruppo all’Europarlamento.
LEGGI ANCHE: Bonetti lascia Italia Viva, ora un ticket con Calenda
Continua il divorzio con Italia viva
Più che un atto politico, quello di Calenda sembra un segnale in vista delle Europee 2024. Il leader di Azione continua il suo lento divorzio da Italia viva di Matteo Renzi, con il quale salvo eccezionali colpi di scena non creerà una lista unica in vista del voto per Bruxelles. Dopo la frattura di aprile e gli annunci dell’estate, ora i due leader che si erano uniti per le elezioni del 2022 tornano a percorrere strade diverse. L’ex ministro dello sviluppo economico raggiunge +Europa, terzo soggetto politico che rappresenta l’area del centro. Un tentativo di ricucire con Emma Bonino e la nuova dirigenza di +Europa, bruscamente abbandonati poco dopo aver firmato un accordo di collaborazione con Enrico Letta in vista delle elezioni che hanno incoronato Giorgia Meloni premier. In quell’occasione Letta coinvolse la federazione di +Europa e Azione al fine di creare quel campo largo in grado di affrontare la sfida elettorale, salvo poi assistere alla rottura con Calenda che abbandonò Bonino e l’ex premier quando il Pd aprì le porte del suo progetto ad Alleanza Verdi e Sinistra.