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Ayahuasca, la droga utilizzata dagli sciamani e ora vietata in Italia: «Negano i nostri sacramenti»
L’ayahuasca affonda le sue radici nelle antiche pratiche sciamaniche dell’Amazzonia. Negli ultimi 30 anni, a partire dal 1990, diverse migliaia di persone in Italia l’hanno assunta. Questo consumo avviene in quantità minime, seguendo procedure controllate e all’interno di un contesto religioso, particolarmente tra i fedeli della chiesa del Santo Daime. Nel febbraio del 2022, dopo approfondimenti condotti dall’Istituto e dal Consiglio superiore di sanità, il ministero della Salute ha inserito la sostanza nella lista di quelle vietate, classificandola come stupefacente. Questa decisione ha reso impossibile il sacramento, considerato «equivalente alla comunione per il cristianesimo».
Gli sciamani si ribellano a questa vicenda
A seguito di ciò, la Chiesa italiana del culto eclettico della fluente luce universale (con sede in provincia di Reggio Emilia) e il Centro espírita beneficente união do vegetal in Italia (con sede a Milano) hanno presentato un ricorso, il quale è stato però respinto sia dal Tar che in una recente sentenza del Consiglio di Stato. Che l’ayahuasca possieda un potente effetto allucinogeno è indiscutibile, ed è proprio per questo motivo che è stata utilizzata in cerimonie religiose in Amazzonia da tempi immemorabili. Questa bevanda rituale è un decotto di una liana e di una foglia, collegandosi così al mondo mistico e misterioso che in qualche modo è coinvolto anche in questa questione legale.
Dove è possibile consumare questa sostanza
Nel corso del Novecento, vari culti che incorporano l’uso dell’ayahuasca si sono istituzionalizzati in Brasile, dove la bevanda è legale in ambito rituale e religioso dal 1986. Questi culti si sono successivamente diffusi in numerosi paesi del mondo, compresa l’Europa. In Francia, la sostanza è illegale, mentre nei Paesi Bassi e in Spagna è stata oggetto di procedimenti giudiziari. A metà del secolo scorso, il potere mistico, onirico e allucinogeno della sostanza ha ampliato il suo fascino anche al di fuori dei contesti religiosi. Negli ultimi decenni, la sostanza è stata al centro di decine e decine di pubblicazioni scientifiche che ne hanno esplorato il potere terapeutico.
Effetti e quantità dell’ayahuasca
I documenti presentati davanti al Consiglio di Stato offrono una visione chiara del consumo di ayahuasca a Milano e in Italia, avvenuto «rispettando le norme del disciplinare del governo brasiliano». Secondo i fedeli aderenti, la «bevanda sacramentale Santo Daime» è considerata una «manifestazione del sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, la cui assunzione rituale (equivalente al sacramento della comunione nella Chiesa cattolica)» è «imprescindibile all’interno delle funzioni religiose». Inoltre, secondo le spiegazioni delle associazioni, «sebbene l’ayahuasca sia psicoattiva, ciò non significa che le dosi che di solito vengono ingerite durante le sessioni producano tossicità organica o cerebrale». Nel caso del Santo Daime, tutte le analisi chimiche effettuate dalla polizia in Italia negli ultimi 23 anni mostrano una presenza media molto bassa del principio attivo, quindi gli effetti allucinogeni della sostanza pura «iniettata in vena o sniffata non hanno nulla a che fare» con quelli della sostanza naturale «assunta per via orale nell’arco di 3-4 ore di digestione».