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Arrestato per terrorismo nega di fronte al gip: «Non sono dell’Isis»
Alaa Rafaei, uno dei due uomini arrestati martedì 17 ottobre 2023 per terrorismo, nega di fare parte dell’Isis. L’uomo ha 43 anni, è egiziano e ha cittadinanza italiana. È finito in carcere con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere insieme al 49enne Mohamed Nosair, anche lui egiziano ma con permesso di soggiorno. Rafaei si è difeso davanti al gip di Milano, Fabrizio Filice. Ha dichiarato: «Non faccio parte dell’Isis, mettevo dei commenti di approvazione soltanto alle loro azioni contro il regime siriano. I soldi versati alle donne, poi, erano una forma di beneficienza e le frasi contro Meloni erano solo una critica politica».
Rafaei: «In Italia sto bene»
I due, secondo le indagini della Digos e della Polizia postale, coordinate dal procuratore Marcello Viola e dal pm Alessandro Gobbis, avrebbero portato avanti su gruppi online «una consapevole e deliberata attività di proselitismo via social a favore dell’Isis», oltre che finanziamenti per donne vedove di combattenti jihadisti. Il 43enne, assistito dall’avvocato Emanuele Perego, che ha presentato istanza di domiciliari, ha sostenuto nell’interrogatorio che lui «mai e poi mai aveva in mente di fare azioni contro l’Occidente o l’Italia, perché io in Italia sto bene. Ci ho portato la mia famiglia, per me l’Italia è il Paese della libertà»
Le minacce a Meloni «uno scherzo»
Sulle presunte minacce on line contro Meloni, l’arrestato ha spiegato che erano solo «una forma di scherzo, di critica politica, perché l’Italia appunto è un Paese libero, non come l’Egitto». Sul presunto contatto con Sayad Abu Usama, «membro dell’Isis», a cui avrebbe inviato denaro, Rafaei ha detto che quell’uomo era solo il «tramite» che gli avevano indicato alcune «donne di un campo profughi per far arrivare soldi alle vedove e ai loro bambini come beneficienza». E ancora: «Non sapevo che lui fosse dell’Isis».
