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Arredi non conformi per la Pa: ditta accusata di truffa e frode
Turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato sono le accuse nei confronti di un’azienda torinese del settore della produzione e commercializzazione di mobili e arredi.
Sequestrati denaro e immobili per 600 mila euro
La Guardia di finanza di Torino ha sequestrato denaro e immobili per un totale di circa 600 mila euro, su ordinanza del gip, a seguito di un’indagine coordinata dalla procura. Le indagini, avviate nel dicembre del 2021 dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, hanno riguardato le procedure di gare attivate, mediante il portale MePa (quello degli acquisti della Pubblica amministrazione), da vari enti della Pubblica amministrazione in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lazio per l’approvvigionamento di mobilio destinato ad arredarne gli uffici. Gli amministratori pro-tempore dell’azienda e un dipendente avrebbero condizionato gare per un valore totale di 1,2 milioni, presentando certificazioni di conformità ritenute artefatte, talvolta duplicati di originali o con immagini diverse dai beni certificati. Da qui il profitto illecito stimato in circa 600 mila euro, ottenuto dalla cessione di 1.600 beni tra armadi, scrivanie, tavoli e sedie al Politecnico di Torino, al Comune di Torino, all’Asl To3, alla Regione Lazio e all’Università di Trieste. I reparti delle Fiamme gialle hanno compiuto questa indagine dimostrandosi parte attiva nell’azione a tutela dei bilanci pubblici, per individuare le cosiddette condotte inquinanti e/o comportamenti fraudolenti in grado di alterare la libera concorrenza e portare al cattivo impiego delle risorse pubbliche.