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Aretha Franklin, il verdetto sull’eredità contesa: valido il testamento del 2014
Deciso il destino dell’eredità di Aretha Franklin. Una giuria del Michigan ha infatti stabilito la validità del testamento scritto a mano dalla regina del soul nel 2014, quattro anni prima della morte per cancro al pancreas, invalidando quello precedente del 2010. Pur senza lasciare alcun documento formale, la cantante ne aveva infatti redatti due di proprio pugno, in cui però differivano le sue volontà sugli esecutori testamentari. A spuntarla sono stati i fratelli Kecalf ed Edward Franklin, rispettivamente secondo e quarto figlio dell’artista, contro il terzogenito Ted Richards, anche noto come Ted White II. «Sono davvero molto felice», ha dichiarato Kecalf a Variety. «Volevo solo che i desideri di mia madre venissero rispettati». Nessun commento invece da parte di Richards.
Aretha Franklin, decisiva la firma dell’artista con una lettera A e uno smile
I due testamenti di Aretha Franklin vennero ritrovati, a poca distanza l’uno dall’altro, nella villa di Detroit nel 2019, un anno dopo la morte della cantante. Il primo, risalente al 2010, si trovava sotto chiave nel cassetto di un armadio. Lì l’artista aveva indicato suo figlio Ted Richards come rappresentante della sua fortuna assieme a una nipote, Sabrina Owen, dato che Kecalf ed Edward avevano bisogno di «studiare economia e prendere un diploma» prima di avanzare ogni richiesta. Il documento del 2014, invece, è stato ritrovato fra i cuscini di un divano. Una versione in cui Ted White non compare più così come qualsiasi menzione alle lezioni per gli altri due figli. Kecalf, co-esecutore assieme al fratello Edward, è indicato anche come erede, assieme ai suoi nipoti, della residenza di Detroit dal valore di 1,2 milioni di dollari.
Kecalf ed Edward, tramite i loro legali, hanno sempre sostenuto la validità del testamento del 2014 che, in quanto più recente, intendeva invalidare automaticamente quello più vecchio. Dal canto suo, Ted Richards ha fatto leva sulla mancanza di una firma ufficiale sull’ultimo documento, da interpretare dunque come una semplice bozza. Firma che, come ha spiegato la giuria, è invece presente. Aretha Franklin ha sottoscritto il testamento con una semplice lettera A, al cui interno ha anche disegnato uno smile. «Amo mio fratello con tutto il cuore», ha concluso Kecalf ad Associated Press fuori dal tribunale. «Sono però stati cinque anni molto duri per la mia famiglia». Nell’eredità della cantante anche le future royalties musicali per milioni di euro, gioielli e varie proprietà immobiliari.