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Aosta, la drag queen legge ai bambini in biblioteca: scontro tra Lega e Comitato Pride
Francesco Pierri, nei panni della drag queen Cristina Prenestina, leggerà ai bambini il proprio libro Nino il T-Rex nella biblioteca del quartiere Dora di Aosta. L’evento è inserito all’interno della Pride Week 2023 e ha generato non poche polemiche, con in prima linea la Lega valdostana. Il capogruppo in Consiglio regionale, Andrea Mafrin, ha presentato un’interrogazione e si è arrivati allo scontro con il Comitato Aosta Pride, composto da varie sigle, tra cui Arci, Arcigay, Anpi, Cgil e diverse associazioni femministe e di quartiere.

Mafrin all’attacco dell’iniziativa
Nel documento, Andrea Mafrin ha descritto l’iniziativa definendola «una lettura di libri dedicati specificamente ai bambini da parte di una cosiddetta “drag queen”, ovvero, come definito dal vocabolario Treccani “una persona di sesso maschile, generalmente omosessuale o transessuale, che si esibisce in spettacoli di varietà travestita da donna, con un trucco appariscente e un abbigliamento vistoso”». E poi ha chiesto se l’iniziativa della biblioteca, che «risulta inserita nel Sistema bibliotecario valdostano», sia stata «condivisa con l’assessore regionale competente ed eventualmente se sia stato richiesto di aderire e/o estendere l’evento».
Il Comitato Aosta Pride: «Nessuno è obbligato»
A replicare è stato il Comitato Aosta Pride. In un comunicato le varie sigle e associazioni che lo compongono hanno scritto che Pierri è «oltre che un artista di talento, un assistente sociale che lavora per il Comune di Roma, e che si occupa quotidianamente di minori, consigliere dell’Ordine degli assistenti sociali del Lazio e che, addirittura, si è occupato di famiglie con minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità giudiziaria minorile». E rivolgendosi alla Lega hanno poi specificato: «L’evento è su prenotazione. Sono i genitori a iscrivere figli e figlie. Né il Comitato Aosta Pride né tantomeno Cristina Prenestina obbligheranno bambini e bambine a partecipare all’evento, e crediamo che questo non debba preoccupare nessun politico».