Alfredo Cospito, oggi la sentenza sull’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano

È attesa per il pomeriggio di lunedì 19 giugno 2023 la sentenza sul processo legato all’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano in cui sono imputati l’anarchico Alfredo Cospito e la sua ex compagna Anna Beniamino. Il procedimento era stato sospeso a dicembre dopo che i giudici torinesi avevano chiesto che la Corte costituzionale si pronunciasse in merito alla norma che vieta la concessione di attenuanti per lieve entità nel caso di reati puniti col fine pena mai (come la strage politica) a chi, come Cospito, è recidivo. Senza la pronuncia della Consulta, l’inserruzionalista sarebbe stato condannato all’ergastolo. Ma, grazie al parere di quest’ultima, potrebbe ottenere una pena meno dura. Intervenuto in videocollegamento dal carcere di Sassari, l’anarchico ha parlato per una decina di minuti evidenziando come la sua vicenda «sia stata usata dal governo come una clava per colpire la cosiddetta opposizione».

Cospito, l’accusa di strage politica per l’attentato alla scuola carabinieri di Fossano

Il processo riguarda i fatti accaduti a giugno 2006 presso la scuola allievi carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa di Fossano, dove vennero piazzati due ordigni temporizzati programmati per esplodere in due fasi. Il primo, che avrebbe dovuto attirare i militari nell’agguato, esplose alle 3:05 del mattino, mentre il secondo, che nelle intenzioni anarchiche avrebbe dovuto colpirli, 25 minuti dopo. Solo il caso fece sì che non ci fossero morti né feriti.

Per i fatti, Cospito sta già scontando vent’anni di reclusione con l’accusa di strage. La Cassazione, però, ha riqualificato il reato in strage politica, punito in Italia con l’ergastolo (indipendentemente dal fatto che sia tentato o consumato), chiedendo alla Corte d’appello di Torino di rideterminare la pena. I difensori dell’imputato, di fronte ad un fatto senza vittime, puntavano al riconoscimento dell’attenuante della «lieve entità» che, se riconosciuta, avrebbe eliminato il rischio di condanna all’ergastolo riportando i termini sanzionatori nella forbice compresa tra i 21 e i 24 anni.

Il parere della Corte costituzionale e le possibili attenuanti

Ma i giudici si sono trovati davanti alla strettoia dell’articolo 69 quarto comma del codice penale, che non consente di concedere le attenuanti per la lieve entità del fatto a chi, come Cospito, è recidivo. Di qui la decisione di chiedere un parere alla Corte costituzionale, che si è espressa a favore dell’anarchico. «Nel caso di reati puniti con la pena edittale dell’ergastolo, è illegittimo il divieto per il giudice di ritenere prevalenti le circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata», ha sentenziato. Ciò vuol dire che il giudice può operare un bilanciamento tra l’attenuante della «lieve entità» e l’aggravante della recidiva. E siccome quella di Fossano fu una strage di entità minore (non ci furono feriti né morti), l’imputato potrebbe beneficiare di una pena minore rispetto all’ergastolo.

 

 

 

 

 

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