Alessio D’Amato, ufficiale il passaggio in Azione con Calenda

Alessio D’Amato passa ad Azione, il Partito democratico perde il suo ex candidato alla presidenza della regione Lazio sostenuto solo pochi mesi fa. La notizia era nell’aria da tempo ma l’ufficialità è arrivata solo la mattina del 17 luglio, durante la conferenza stampa convocata dal leader e fondatore di Azione Carlo Calenda nella sala Nassiriya del Senato. Era stato proprio l’ex ministro dello sviluppo economico a caldeggiare la candidatura alle regionali nel Lazio del 2022 di D’Amato, in quel momento esponente del Pd. L’ex consigliere regionale dem ha commentato: «Sono entrato in Azione per dare il mio contributo per rafforzare il fronte riformista». Già assessore regionale alla sanità, D’Amato si era distinto nella gestione della pandemia ottenendo così i galloni di «amministratore competente». Qualifica che era risultata insufficiente per ottenere il sostegno del Movimento 5 stelle, deciso nel candidare Donatella Bianchi, e dei cittadini della regione Lazio che avevano optato senza troppi dubbi su Francesco Rocca, candidato di Fratelli d’Italia già alla guida della protezione civile.

Alessio D'Amato rompe con Schlein e passa ad Azione
Il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein (Imagoeconomica).

L’ex candidato dem: la rottura con la linea politica di Elly Schlein 

Alla base della frattura con il Partito democratico c’è la nuova linea politica dettata dalla segretaria Elly Schlein. Incompatibilità che l’ex assessore regionale non ha mai nascosto e che è tornato a manifestare in occasione del suo ingresso nel nuovo soggetto politico. D’Amato sui temi caldi che interessano regione Lazio dimostra di avere idee chiare: «A Roma il termovalorizzatore va fatto, punto. Chi ha ancora remore e dubbi è ingiustificabile». Tema, quello del termovalorizzatore, che è costato la sopravvivenza al governo guidato da Mario Draghi caduto su impulso proprio del Movimento 5 stelle. Pentastellati a cui i dem di Schlein già da tempo hanno teso la mano nel tentativo di costruire un’alleanza programmatica che non potrà prescindere da una convergenza sui temi ambientali. Oltre che sull’annoso dibattito legato al sostegno ucraino nel conflitto contro la Russia, argomento su cui la linea del partito democratico sembra sempre meno chiara.

Alessio D'Amato rompe con Schlein e passa ad Azione
Il leader di Azione Carlo Calenda (Imagoeconomica).

Dopo D’Amato Calenda annuncia: «Nuovi ingressi? Sarà un processo lungo di arrivi»

Per Carlo Calenda non ci sono dubbi, gli arrivi nelle fila di Azione continueranno. L’ex titolare del Mise spiega: «Nuovi ingressi in Azione? Si, sarà un processo lungo di arrivi». Rispedisce al mittente la velata accusa di fare calcio mercato in politica e chiarisce a chi è rivolto l’appello: «Arriveranno molti amministratori, amministratori ed oltre. Mettiamola così». E sulle differenze interne al partito emerse nelle ultime settimane, fuga ogni dubbio: «La posizione di Gelmini, popolare e cattolica, quella mia, che non sono cattolico, e quella di D’Amato, che viene da sinistra, sulla GPA sono sovrapponibili». Poi l’annuncio arriva anche via social, il frontman del fu Terzo Polo scrive su Facebook: «La sua cultura della buona amministrazione che gli ha consentito di fare tanto per il Lazio e organizzare la migliore campagna vaccinale darà la spinta giusta ad Azione. Alessio entrerà nella segreteria nazionale e lavorerà insieme ai nostri consiglieri alla riorganizzazione dell’attività del partito nella nostra Regione. Buon lavoro!».

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