Alain Elkann, la passione per le caramelle e per il vil denaro

A Roma Alain Elkann è sempre stato visto come un personaggio eccentrico, tanto che negli anni si è guadagnato svariati soprannomi: “L’accasato speciale”, “Aggiungi un posto a tavola”, “L’uomo delle caramelle”. Oltre alla fama di tombeur de femmes. Chi non ricorda l’ex moglie Rosi Greco e la loro maison in piazza Santi Apostoli? Perché si sa, una casa in pieno centro consente di spostarsi comodamente tra i palazzi del potere.

Alain Elkann, la passione per le caramelle e il vil denaro
Alain Elkann e Rosi Greco nel 2001 (Imagoeconomica).

La passione per le caramelle e per le terrazze romane con cena inclusa

Era il periodo nel quale Elkann orbitava al Collegio Romano, sede del ministero della Cultura, e lì tra una stanza e l’altra andava a chiedere le caramelle alle dipendenti. Una passionaccia, quella di Alain, per pastiglie, zuccherine, gommose, al miele: il tour, continuo, permetteva di raggranellare un consistente numero di caramelle, da gustare lungo tutta la giornata. Alla fine di maggio ne ha dato prova, l’ennesima, anche alla Treccani, puntando le caramelle che si trovano all’ingresso dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani dove lo scrittore si era recato per presentare la sua fatica letteraria intitolata Adriana e le altre, edita come da tradizione da Bompiani. Una sintesi? Leggiamo, dalla quarta di copertina: «Storie di bambini, di donne, di madri, di figlie (ma c’è anche qualche uomo), e in trasparenza storie tese di coppie che si perdono, si ritrovano, si trasformano: un gineceo qualche volta sorridente qualche volta esplosivo, una quotidianità fatta di piccole cose e grandi tragedie, la normalità attraversata dai ricordi e dai rimpianti, le tante forme che assume l’amore nel tempo. Una raccolta di racconti da un autore che ha fatto della sobrietà la sua cifra stilistica». Perfetto. Roma poi è sempre stata amata da Elkann: sulle terrazze romane si riesce sempre a cenare, un piatto di pasta non si nega a nessuno. E il problema del pasto è risolto.

Alain Elkann, la passione per le caramelle e il vil denaro
Alain Elkann con Osanna Visconti di Modrone alla Mostra del cinema di Venezia del 2022 (Getty Images).

Quanto avrà chiesto per quel breve racconto su Repubblica?

Elkann comunque ha una predilezione per il vile denaro, «quella cosa che i poveri usano per vivere» come diceva un intellettuale d’alto bordo. C’è da raccontare un incredibile dialogo avvenuto qualche anno fa tra lui e un saggista di chiara fama, autore di paginate ben scritte su un noto quotidiano che non faceva parte della “scuderia Agnelli”, e quindi visto con livore da Alain. Dopo aver parlato di altro, soprattutto di amenità, a un certo punto Elkann punta il “concorrente” e cerca di estorcergli, con una domanda, un segreto: «Ma quanto ti danno per ogni articolo che scrivi?», roba che nemmeno l’ufficio delle tasse ormai fa più. Il malcapitato casca nel tranello e indica la cifra che riscuote per i suoi testi, aumentandola di un po’ per non fare la figura del poveretto, così si dà un tono e spara l’importo: «Per ogni pagina mi danno 700 euro, è una loro decisione». Lo scrittore targato Fiat alza il sopracciglio e con la faccia di chi ha appena guardato un cassonetto dell’immondizia colmo all’inverosimile sibila la sua sentenza: «Ah no per carità, l’importo lo indico io. Mi faccio dare quello che mi serve». A proposito, quanto avrà chiesto per quel “breve racconto” su Repubblica?

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