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A Milano è emergenza taxi: troppo pochi, Sala chiede nuove licenze
A Milano mancano i taxi e ora il sindaco Beppe Sala vuole correre ai riparti. Trovare un’auto bianca diventa sempre più complicato nel capoluogo lombardo, per questo il primo cittadino ha deciso di chiedere aiuto alla Regione Lombardia. La richiesta è di nuove licenze e Sala è stato chiaro: «Non le abbiamo ancora chieste ma le chiederemo perché anche questo bando che abbiamo fatto sulle doppie guide ha dimostrato che le richieste sono poche e che c’è bisogno. Penso che taxi in più servono, le regole dicono che la Regione deve autorizzare quindi la nostra richiesta la faremo». Per Sala ne mancano almeno mille.
Sala: «Una richiesta che nasce dalla città»
Il sindaco di Milano parla della situazione attuale, spiegando che «è difficile dire» quanti taxi mancano quotidianamente. Sala spiega: «Mi pare una richiesta che nasce da tutta la città, con rispetto del lavoro dei tassisti, che non è un lavoro facile e che è soggetto a momenti di grande lavoro e a momenti di bassa. Però c’è bisogno di un servizio più solido in città, perché le richieste sono tantissime. Penso che se dovessimo valutare in un migliaio non sbagliamo di tanto. Le formule possono essere diverse, non sto parlando solo di nuovi taxi ma se si vuole lavorare sulle doppie guide e su turni diversi siamo qua per farlo. Non si risolve il problema con 100 o 200, in città come Milano non si vedono».
L’ultimo aumento risale a vent’anni fa
Qualora la Regione Lombardia dovesse acconsentire, sarebbe la prima volta dopo vent’anni. L’ultimo aumento di taxi risale al 2003, quando la giunta Albertini è riuscita ad acquisire 288 nuove licenze, dopo averne chieste 500. Sala ci ha riprovato nel 2019, chiedendone altre 500, ma senza esito anche a causa della pandemia Covid. Il primo cittadino ha tentato nelle ultime settimane di incentivare la doppia guida familiare con un nuovo bando che si chiuderà venerdì 30 giugno ma che finora è stato un flop. Solo 28 le nuove guide doppie autorizzate, con 43 passaggi dal turno unico di 12 ore a quello integrativo di 16. Attualmente, su 4.855 taxi, sono appena 394 le collaborazioni familiari.