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A Marzamemi gli abitanti protestano: «Abbandonati da chi governa»
Gli abitanti di Marzamemi, borgo turistico in provincia di Siracusa, protestano e accusano «chi governa» di averli abbandonati. La rabbia dei cittadini di una delle mete più richieste dai turisti italiani e stranieri è tanta e sono diversi i problemi evidenziati. Parlano di discariche piene all’inverosimile, dell’assenza di presidi medici, di gravi carenze idriche e dell’assenza di un progetto di valorizzazione del territorio. A protestare sono i commercianti, che ogni estate accolgono circa 10 mila persone e ora chiedono risposte sul futuro.
I commercianti: «Il borgo soffre»
Gli esponenti del Centro commerciale naturale di Marzamemi attaccano: «Il borgo soffre e noi siamo abbandonati da chi governa. Nel momento in cui le imprese del turismo affrontano l’alta stagione noi imprenditori di Marzamemi siamo costretti a protestare e attivare manifestazioni di dissenso verso il modo improvvisato, insensato e dittatoriale con cui il sindaco di Pachino, Carmela Petralito, gestisce
questo luogo di lavoro, investimento e accoglienza internazionale». I commercianti spiegano anche di aver chiesto un incontro alla sindaca, ma di no aver mai avuto risposta. Avrebbero voluto programmare la stagione turistica, già «colma di problematiche, che affrontiamo in perfetta solitudine. Il sindaco ha rifiutato perfino di accogliere le valutazioni della Consulta Marzamemi, organismo comunale che comprende anche le associazioni di categoria. E da sola, senza giunta, senza esecutivo, senza assessori competenti in materia, senza che lei stessa abbia competenza e conoscenza di luoghi, settori produttivi e dinamiche turistiche, ha preso decisioni che contestiamo, avviando azioni di protesta».
Guardia medica: «Solo una ed è attiva fino alle 14»
I commercianti hanno deciso anche di manifestare pubblicamente il proprio malcontento. Lo hanno fatto leggendo le motivazioni davanti ai turisti, in piazza. E un commerciante si è soffermato sulla questione dei presidi medici: «C’è solo una guardia medica attiva fino alle 14 e per il primo ospedale bisogna arrivare ad Avola che dista quasi 40 minuti da qui». Nei mesi scorsi, spiegano i residenti, un 37enne ha avuto un infarto e la mancanza di un ospedale vicino ha reso impossibile salvarlo.