Jet americani attaccano in Siria, raid di terra a Gaza

È il 20esimo giorno di guerra: sono oltre 7 mila i morti palestinesi, secondo le cifre fornite da Hamas; 1400 quelli gli israeliani; 224 gli ostaggi nella striscia di Gaza.

Due F-16 Usa attaccano depositi di munizioni iraniani nella Siria orientale

All’alba di venerdì, due F-16 americani hanno colpito due depositi di armi e munizioni utilizzati dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane nella Siria orientale al confine con l’Iraq. Il raid, ha riferito il Pentagono, è una risposta agli attacchi subiti dalle truppe Usa da miliziani sostenuti da Teheran nei due Paesi all’indomani dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Il presidente Joe Biden ha inviato un messaggio al leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, mettendolo in guardia circa nuovi possibili attacchi contro le truppe statunitensi nel conflitto Israele-Hamas. A darne notizia è stata la Casa Bianca. «È stato trasmesso un messaggio diretto», ha confermato ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby. Nel frattempo, mentre una delegazione iraniana e una di Hamas sono state ricevute a Mosca, l’Idf  ha effettuato una incursione nel nord della Striscia in preparazione a un’offensiva di terra più sostenuta.

 

Sei feriti dal razzo caduto nella notte su Taba, in Egitto

Sono sei le persone rimaste ferite dal razzo caduto nella notte su Taba, una cittadina egiziana al confine con Israele. Testimoni hanno riferito che il razzo è caduto sulla dependance di un ospedale in questa città sul Mar Rosso, situata all’estremità nord-orientale del Sinai. Le immagini trasmesse sui media locali o via social network mostrano un edificio e diversi veicoli danneggiati nella zona circostante.

Israele: «In cambio di ostaggi, possibile contropartita»

Israele ha fatto sapere ai mediatori del Qatar che potrebbe offrire una qualche contropartita in cambio del rilascio da parte di Hamas di «un numero significativo di ostaggi». A riferirlo è l’emittente pubblica israeliana Kan. Secondo le informazioni della tv, citate da altri media del Paese, una fonte politica non identificata non ha specificato quale potrebbe essere questa contropartita, anche se sembra escluso che possa trattarsi di carburante: la comunità internazionale continua a chiederlo, essendo indispensabile ad attivare i sistemi energetico e idrico della Striscia, che sono completamente al collasso e hanno portato alla paralisi del già precario ospedale e dello stesso lavoro di assistenza dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). Ufficialmente, Israele ha sostenuto di non essere disposto ad alcuno scambio per ottenere la liberazione degli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas Nonostante questa energica posizione ufficiale, i media israeliani sostengono che non è chiaro se le autorità abbiano concesso o meno qualche tipo di risarcimento per il rilascio di quattro ostaggi da parte di Hamas, una madre e sua figlia, entrambe con doppia nazionalità americana, e due anziane donne israeliane.

 

 

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