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Cassazione annulla condanna, Falcomatà torna sindaco di Reggio Calabria
La Cassazione ha annullato la condanna e Giuseppe Falcomatà è tornato a fare il sindaco del Comune e della città metropolitana di Reggio Calabria. La sentenza del processo “Miramare” è arrivata da Roma nella sera di mercoledì 25 ottobre dopo che si è conclusa la Camera di consiglio della Suprema Corte che, in sostanza, ha accolto la richiesta degli avvocati Marco Panella e Giandomenico Caiazza. I quali avevano chiesto l’annullamento della sentenza emessa nel novembre 2022 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria che aveva condannato Falcomatà a un anno di carcere, con pena sospesa, per abuso d’ufficio e gli altri imputati del processo a sei mesi.
ASSOLTO! Sono stati due anni duri. Due anni in cui ho sofferto, ha sofferto la mia famiglia, ha sofferto la città. Questa assoluzione restituisce, in parte, le amarezze di questo periodo. Ora per la città ci dovrà essere un nuovo inizio. Vi voglio bene, ci vediamo tra poco
pic.twitter.com/fPhJA1fI7j
— Giuseppe Falcomatà (@g_falcomata) October 26, 2023
Dal comitato elettorale gratuito alla prescrizione
Il processo era nato da un’inchiesta sulle irregolarità nelle procedure di affidamento a un’associazione del Grand Hotel Miramare. Nel 2015, l’immobile era stato concesso senza alcun bando pubblico all’associazione Il sottoscala, riconducibile all’imprenditore Paolo Zagarella. Al centro delle indagini, infatti c’erano i presunti rapporti tra Falcomatà e Zagarella che, in occasione delle elezioni comunali del 2014, aveva concesso gratuitamente al sindaco di Reggio Calabria alcuni locali di sua proprietà per ospitare la segreteria politica. Stando a quanto trapelato, la Cassazione avrebbe valutato la desistenza volontaria degli imputati che, dopo aver affidato il Miramare all’associazione di Zagarella, avevano revocato l’affidamento. Il sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione Roberto Aniello aveva chiesto l’annullamento della sentenza per prescrizione spiegando che il fatto forse andava qualificato in maniera diversa e ci potrebbero essere dubbi sulla ricostruzione della vicenda. Dubbi che, comunque, non potrebbero essere risolti, in quanto il reato in ogni caso sarebbe prescritto. Da qui l’annullamento che riapre le porte di Palazzo San Giorgio a Falcomatà. La Cassazione ha annullato la sentenza d’Appello anche per gli altri dieci imputati. Tra questi, oltre al segretario comunale in carica all’epoca, Giovanna Antonia Acquaviva, all’ex dirigente del settore Servizi alle imprese e sviluppo economico del Comune, Maria Luisa Spanò, e all’imprenditore Paolo Zagarella, ci sono i sette ex assessori coinvolti nel processo “Miramare”: Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Anche per loro si interrompe la sospensione. Se Falcomatà torna sindaco, l’ex assessore Giovanni Muraca, difeso dall’avvocato Sergio Laganà entra al Consiglio regionale da dove era sospeso dopo la condanna d’Appello.