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Esercito israeliano: «Blitz mirati nella notte con i tank a Gaza»
È il 19esimo giorno di guerra: sono 6.500 i morti palestinesi, secondo le cifre fornite da Hamas, 1.400 quelli gli israeliani, 220 gli ostaggi nella striscia di Gaza. 24 giornalisti sono stati uccisi dal 7 ottobre, giorno dell’attacco. L’esercito israeliano ha detto di aver condotto «blitz mirati» all’interno del nord della Striscia usando tank nell’ambito dei preparativi per le «prossime fasi dei combattimenti». «I soldati – ha aggiunto – sono poi usciti dall’area alla fine dell’attività». Durante l’incursione nel nord della Striscia l’esercito israeliano «ha localizzato e colpito numerosi terroristi, infrastrutture terroristiche e postazioni di lancio di missili anticarro, e hanno operato per preparare il campo di battaglia», ha fatto sapere il portavoce militare. Intanto, almeno 18 persone sono morte e 40 sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano mirato contro la famiglia di Yunis Al Astal, membro di Hamas, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno fatto sapere attraverso i loro canali social di aver intercettato un missile terra-aria lanciato dal Libano contro un drone israeliano.

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Rilascio ostaggi potrebbe avvenire in pochi giorni
Il rilascio di un «numero significativo» di ostaggi nelle mani di Hamas potrebbe avvenire nel giro di «pochi giorni». Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz citando fonti dello stato ebraico e straniere. In questo momento, scrive Haaretz, sono in corso trattative per il rilascio di un significativo numero di ostaggi. Al momento, tuttavia, non è possibile stimare il numero effettivo degli ostaggi che potrebbero essere rilasciati e in quali condizioni si troveranno.
Tobruk, ambasciatori di Paesi pro Israele via da Libia
«Chiediamo che gli ambasciatori degli stati che sostengono l’entità sionista nei suoi crimini lascino immediatamente il territorio» della Libia. È quanto si legge in una dichiarazione del parlamento libico di Tobruk, nell’est del Paese, pubblicata sul suo sito ufficiale. «Se i massacri commessi dal nemico sionista non finiscono – prosegue la nota – chiediamo che il governo libico sospenda l’esportazione di petrolio e gas agli Stati che sostengono» Israele. Il parlamento di Tobruk, infine, condanna «con la massima fermezza ciò che stanno facendo i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Italia», citati nella nota come i principali sostenitori di Israele.