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Chi è Katrín Jakobsdóttir, la premier islandese che partecipa allo sciopero generale delle donne
Nonostante l‘Islanda domini la classifica mondiale sulla parità di genere, in alcuni posti di lavoro le donne guadagnano ancora almeno il 20 per cento in meno rispetto ai colleghi uomini, e due quinti subiscono violenze sessuali e di genere nel corso della loro vita. Per questo, il paese ha proclamato per martedì 24 ottobre 2023 uno sciopero generale delle donne (e delle persone non binarie) dal lavoro retribuito e domestico, al quale parteciperà anche la premier Katrín Jakobsdóttir.
La premier è la leader del partito Sinistra-Movimento verde
Katrín Jakobsdóttir ha dichiarato ai media islandesi che avrebbe preso parte all’azione sindacale organizzata con lo slogan «Questa la chiamate uguaglianza?», annunciando che non si sarebbe presentata al lavoro. La premier è anche leader del partito Sinistra-Movimento verde, il secondo partito più grande del Paese con il quale nel 2017 ha formato un governo di coalizione insieme al Partito dell’indipendenza e al Partito progressista. Jakobsdóttir è nata a Reykjavík nel 1976 e ha conseguito un master in letteratura islandese presso l’Università d’Islanda. Prima di entrare in politica, ha inizialmente lavorato come giornalista e poi come docente universitaria in alcuni degli atenei più prestigiosi dell’Islanda. La sua carriera nella vita pubblica è iniziata nel 2007, quando è diventata membro dell’Althing, il parlamento islandese. Nel 2009 è stata nominata ministra dell’Educazione, della Scienza e della Cultura, incarico che ha portato avanti fino al 2013, anno in cui è diventata la leader del suo partito.
We need to close the gender pay gap and ensure women‘s economic independence to reach gender equality. We need societies with conditions where this is possible, with strong welfare: parental leave, daycare, and a culture change: the sharing of the 3rd shift burden! #equalpayday
— Katrín Jakobsdóttir (@katrinjak) September 19, 2023
È la prima donna a essere stata eletta due volte premier dell’Islanda
Jakobsdóttir è la prima donna islandese ad aver ottenuto un doppio mandato (2017, 2021), e la seconda donna a diventare premier dopo Jóhanna Sigurðardóttir (2009). Come premier si è concentrata su temi quali l’uguaglianza di genere, la protezione dell’ambiente e la sostenibilità economica. Ha anche guidato il Paese attraverso la pandemia di Covid-19 con successo. Jakobsdóttir è una figura relativamente popolare in Islanda e a livello internazionale, considerata una leader carismatica e inclusiva che è stata in grado di costruire un governo di coalizione tra partiti con ideologie diverse. Questo consenso le ha permesso di portare avanti anche misure “impopolari”, come l’aumento dal 20 per cento al 22 per cento dell’aliquota d’imposta sulle imprese nel 2021, una misura contestata dal settore produttivo ma che il governo ha voluto per aumentare le entrate fiscali e finanziare i programmi sociali e ambientali.
È “figlia d’arte” di poeti, politici e accademici di spicco
Jakobsdóttir è sposata e ha tre figli nati nel 2005, 2007 e 2011. Viene da una famiglia che ha dato diverse personalità di spicco alla politica, al mondo accademico e alla letteratura islandesi. È la sorella minore dei fratelli gemelli Ármann Jakobsson e Sverrir Jakobsson, entrambi professori di scienze umanistiche all’Università d’Islanda. È inoltre la pronipote del politico e giudice Skúli Thoroddsen e della poetessa Theódóra Thoroddsen, e nipote dell’ingegnere e del deputato Sigurður S. Thoroddsen. Infine, il poeta Dagur Sigurðarson è suo zio materno.