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Viveva in auto con la famiglia, operaio tunisino trova casa grazie a un appello
Un operaio tunisino, Nadir, insieme alla moglie Asma e alle figlie di 4 anni e di 11 mesi, si sono visti costretti a dormire in auto, a Curtarolo (Padova), perché respinti da numerosi proprietari di appartamenti in affitto in quanto stranieri. Grazie all’appello lanciato da alcuni quotidiani, che hanno raccontato la loro storia, l’uomo e la sua famiglia avranno presto una casa.
I no dei proprietari per la provenienza
Malgrado le numerose ricerche di un immobile in affitto e un contratto a tempo indeterminato come operaio edile a garanzia, la famiglia non riusciva tuttavia a trovare un’abitazione, a causa della provenienza del piccolo nucleo. Dopo l’appello lanciato dai giornali, sono cominciate ad arrivare le offerte. Prima una situazione temporanea in un albergo, poi l’accoglienza di una coppia padovana, che ha chiesto di restare anonima, e ha offerto ospitalità in regola alla famiglia di Nadir con un’abitazione che sarà data loro in affitto.
L’aiuto della comunità
Quando la notizia della famiglia che viveva in un’auto parcheggiata di fronte alla chiesa del quartiere Sacro Cuore in appoggio a un bar gestito da cinesi per i servizi igienici, si è diffusa, anche la solidarietà della comunità locale e di quella straniera che vive a Padova si è attivata. In aiuto alla famiglia tunisina si sono infatti mosse altre amministrazioni del padovano, come quella di Montegrotto, e la Fillea Cgil di Padova, assieme agli avvocati di strada, per ottenere la residenza nel Comune di Padova.