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Caso rider, Deliveroo e Uber Eats dovranno pagare i contributi
Deliveroo Italy e Uber Eats, che ora non è più sul mercato italiano, dovranno versare all’Inps i contributi per migliaia di rider. Lo ha deciso la Sezione lavoro del Tribunale di Milano. L’ammontare della cifra totale non è stato ancora calcolato ma potrebbe arrivare ad alcune decine di milioni di euro. Si tratta di due cause distinte intentate dalle società contro l’Inps. Per Deliveroo il periodo di riferimento va dal 2016 al 2020, mentre per Uber dal 2020 al 2021. I controlli dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro sono stati effettuati nel febbraio 2021.
I lavoratori sono «collaboratori coordinati continuativi»
Decisiva un’indagine pilota della Procura di Milano sulle condizioni di lavoro e di sicurezza di circa 60 mila rider. Il giudice Nicola Di Leo ha seguito quanto già dichiarato sia dalla Procura sia dall’Ispettorato all’epoca dell’apertura dell’inchiesta. Quei rider hanno lavorato come collaboratori coordinati continuativi sulla bse dell’articolo 2 del Jobs Act. Da lì l’applicazione della «disciplina del lavoro subordinato» e la conseguente «obbligazione per contributi, interessi e sanzioni nei rapporti con l’Inps e per premi nei rapporti con l’Inail».