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Biden: «Putin e Hamas vogliono annientare le democrazie»
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, con un discorso dallo Studio Ovale nella prima serata americana di giovedì 19 ottobre, chiede al Congresso aiuti straordinari per consentire a Washington di continuare a sostenere Israele e l’Ucraina con un «investimento straordinario» che, secondo Nbcnews, potrebbe raggiungere i 60 miliardi per Kyiv e i 40 miliardi di dollari per Tel Aviv. Biden sostiene che Hamas e la Russia «rappresentano minacce diverse ma hanno una cosa in comune: vogliono annientare le democrazie» che sono loro vicine. «Non possiamo lasciarli vincere. Rifiuto di farlo accadere. Difendere Israele e Ucraina è nel nostro interesse». E ancora: «La storia ci ha insegnato che quando i dittatori non pagano possono causare più morte e distruzione». Ma queste sono anche le ore in cui sembra molto vicino un ingresso delle truppe israeliane a Gaza. Nel frattempo le sirene d’allarme suonano sia nel sud che nel nord di Israele, per lanci di razzi provenienti da Gaza e dal Libano.
The terror and tyranny of Hamas and Putin represent different threats, but they both want to completely annihilate a neighboring democracy.
Let me share with you why this is vital for America’s national security: https://t.co/MoClTKCBCw
— President Biden (@POTUS) October 20, 2023
Biden: «La soluzione è due Stati»
«Non possiamo mollare sulla pace, la soluzione è due Stati» per Israele e i palestinesi, ha detto Biden. Ha ribadito che l’esplosione all’ospedale di Gaza non è stata causata da Israele. «Gli Stati Uniti restano impegnati per il loro diritto di dignità e autodeterminazione. Le azioni dei terroristi di Hamas non lo fanno sparire. Non possiamo ignorare l’umanità di innocenti palestinesi che vogliono solo vivere in pace e avere un’opportunità. Non si può mollare sulla pace». E ancora: «Il popolo di Gaza ha bisogno urgente di cibo, acqua e medicine». Un modo per ricordare all’Egitto di mantenere la promessa di aprire nelle prossime ore il varco a sud di Rafah e permettere l’ingresso dei convogli umanitari. Un pensiero anche agli ostaggi americani. «Batteremo ogni strada per riportarli a casa». Tra gli oltre duecento ostaggi in mano ad Hamas dal 7 ottobre ci sarebbero almeno tredici cittadini israelo-americani.
Israele: raid contro infrastrutture di Hezbollah
L’esercito israeliano ha attaccato infrastrutture di Hezbollah, «compresi i posti di osservazione», in risposta al «lancio di missili anticarro» da parte delle milizie sciite. Lo annunciano le forze di sicurezza israeliane aggiungendo che «jet da combattimento dell’Idf hanno colpito tre terroristi che hanno tentato di lanciare missili anticarro verso Israele».
Raid su chiesa a Gaza: i morti sono almeno due
Almeno due persone sono morte nel bombardamento israeliano della chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, nel quartiere storico di Gaza City, avvenuto giovedì 19 ottobre: lo riporta il quotidiano greco Naftemporiki. Fonti locali, aggiunge, temono ulteriori vittime, poiché parlano di decine di persone rimaste intrappolate sotto le macerie.
Cpj: 21 giornalisti uccisi finora nel conflitto
Almeno 21 giornalisti sono stati uccisi dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas: lo ha reso noto in un comunicato pubblicato sul suo sito il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj). «Al 19 ottobre, almeno 21 giornalisti erano tra gli oltre 4.000 morti da entrambe le parti dall’inizio della guerra il 7 ottobre», scrive l’organizzazione non-profit. Tra i 21 giornalisti la cui morte è stata confermata, 17 erano palestinesi, tre israeliani e uno libanese. Altri otto giornalisti sono rimasti feriti e tre risultano dispersi o detenuti.