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Il cachet della ‘Grande sorella’ Cesara Buonamici e gli altri spifferi della giornata
Opinionista. Cesara Buonamici ha trovato un nuovo passatempo, sempre grazie a Mediaset. Stavolta è il Grande Fratello che permette alla telegiornalista di Canale5 di arrotondare lo stipendio: sì, perché nella holding cara a Pier Silvio Berlusconi si spiffera che a Buonamici vengono versati, per ogni serata di commento, la bellezza di 10 mila euro. Tanto che per questa cifra mostruosa le è stato affibbiato il soprannome di “grande sorella”, ma lei non lo sa. Certo, le tocca rinunciare a qualche cena, ma ne vale sicuramente la pena: anche a 66 anni non bisogna perdere la voglia di lavorare, senza dimenticare che nel Tg5 Cesara ci sta dall’inizio, ovvero dal 1992, quando a Palazzo Chigi sedeva Giulio Andreotti con il suo settimo governo. Tranquilli, gli incassi per Buonamici saranno notevoli, visto che le puntate del Grande Fratello saranno tante…
Il premiato della Rai non manca mai
Dov’è il premio? A destra. E così spuntano cerimonie di ogni tipo, festilenze aggravate da buffet e rosolio in ogni parte d’Italia. Non può mancare, ovviamente, il premiato della Rai, con amicizie e sostegni a destra. Tra i tanti encomi distribuiti, spicca il premio Sulmona, ridente località abruzzese nota al grande pubblico per la produzione dei confetti (vedi alla voce Pelino, con protagonista Paola, forzista della prima ora) che vengono lanciati senza pietà dagli sposi. Via quindi con la premiazione della vicedirettrice del Tg2, Maria Antonietta Spadorcia. Premiati pure la conduttrice di Tagadà (La7), Tiziana Panella, il vice direttore di HuffPost Italia, Alessandro De Angelis e la giornalista Anna La Rosa. Ma in Italia non c’è nessuno che rinuncia a ricevere un premio?

Mellone tra i tartufi
Lo avevano perso di vista: il direttore del Day Time Rai Angelo Mellone era introvabile, a Roma. Ma dove stava? «Ci vuole un cane da tartufo», è stato detto a viale Mazzini, sede di quella Rai dove Mellone fa il bello e, soprattutto, il cattivo tempo. Ma la ricerca non è stata vana: tutta colpa della conferenza stampa condotta dal presentatore Rai Paolo Notari che ha esaltato la Fiera nazionale del tartufo bianco di Acqualagna, che ha attirato Mellone e Anna Nicoletti, oltre al megadirettore del ministero della Salute Francesco Vaia, a Simona Sala direttrice di Radio2 Rai, del divulgatore scientifico Valerio Rossi Albertini, per non parlare di Giancarlo Magalli e Tiberio Timperi.

Quel Mazzolin di film
Il direttore generale dell’Istituto per il Credito Sportivo, Lodovico Mazzolin, ha di che vantarsi: nel settore del cinema e dell’audiovisivo l’istituto si è reso protagonista di «un importante percorso di sviluppo del finanziamento degli investimenti nel settore dei beni e delle attività culturali, tra cui il settore cinematografico». Quanti soldi? Le delibere ammontano a 65 milioni di euro in meno di due anni a produttori grandi e piccoli, «con l’obiettivo di sviluppare altri prodotti e nuove progettualità per il sostegno del settore». Intanto negli schermi Rai, e soprattutto in quelli di RaiNews24 sotto la direzione di Paolo Petrecca, non si contano le presenze di Claudia Conte nei panni dell’opinionista tuttologa, nella difesa delle donne, dei bambini, «attivista per i diritti umani, scrittrice e opinion leader», come si legge nei dispacci d’agenzia dal tono apologetico. Per chi non la conosce, si prega di citofonare a Mazzolin…

L’ultima dei Boeri
La dinastia Boeri è infinita: non si contano i componenti della famiglia che domina tanti settori milanesi, e non solo. Dopo Tito l’economista, Stefano l’archistar e Sandro il giornalista, arriva Cristina, co-direttrice del master in Sensorial Surface Design del Poli.design di Milano. Tema di difficile comprensione per la gente normale, che non ha ancora capito che razza di argomento sia. Però al supplemento di design del quotidiano la Repubblica è stata in grado di fornire un elemento: «La dimensione cromatica è nello stesso tempo funzionale ed emozionale». Sì, ci siamo, ci troviamo nell’area di Elly Schlein, la segretaria del Pd che ha bisogno dell’armocromista.