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La Camera Usa ancora in stallo, Steve Scalise si ritira dalla corsa a speaker
Negli Stati Uniti, la deposizione dello speaker della Camera dei rappresentanti Kevin McCarthy e il nodo della nomina del nuovo presidente sta paralizzando il Congresso e mettendo a nudo le divisioni che attraversano il campo conservatore americano, a un anno dalle elezioni presidenziali del 2024. Il deputato Steve Scalise, scelto dai repubblicani come prossimo speaker della Camera, ha abbandonato la corsa giovedì 12 ottobre perché il suo partito non è riuscito a risolvere le sue divisioni. La Camera ha raggiunto così il suo decimo giorno senza leadership.
È l’ala più estrema legata a Trump a opporsi a Scalise, tra le ragioni il fatto che abbia il cancro
Scalise, leader della maggioranza alla Camera e importante deputato della Louisiana, mercoledì 11 ottobre aveva sconfitto il suo rivale Jim Jordan, deputato di estrema destra fortemente sostenuto dall’ex presidente Donald Trump. Si era così assicurato la nomina del suo partito per sostituire McCarthy ma era ancora a corto di 217 voti necessari per essere eletto alla Camera, poiché una dozzina di colleghi dell’ala estremista legata a Trump, e che aveva votato per Jim Jordan, ha subito fatto sapere che si sarebbero opposti a tutti i costi alla candidatura. Tra le motivazioni hanno citato le sue posizioni in materia di bilancio, il fatto che sia attualmente malato di mieloma multiplo e un discorso tenuto 20 anni fa a una convention legata a un ex leader del Ku Klux Klan. «Ci sono ancora alcune persone che hanno i propri programmi», ha detto Steve Scalise a margine del suo ritiro, «c’erano persone che tre giorni fa mi dicevano che mi avrebbero sostenuto, e ora inventano ragioni che non c’entrano niente. Ci sono dei giochi in corso e non ne farò parte», ha riferito il deputato alla Bbc.
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Senza speaker gli Usa non posso votare alcun aiuto a Israele e si ripresenta il rischio dello “shutdown”
In assenza di uno speaker, la terza figura politica più importante degli Stati Uniti, il Congresso non è in grado di tenere sessioni, votare leggi o presentare mozioni. Ciò può portare a un blocco legislativo e a una situazione di generale instabilità politica. Per esempio, gli Stati Uniti non sono attualmente in grado di votare alcun nuovo aiuto a Israele. E nemmeno una dotazione aggiuntiva per l‘Ucraina, di cui si discute da settimane. Senza lo speaker la camera bassa del Congresso non può votare il nuovo bilancio federale in scadenza tra poche settimane, mettendo ancora una volta a rischio di paralisi l’amministrazione pubblica dell’intero Stato americano.