In Inghilterra e Galles mancano posti in prigione: niente carcere per ladri e stupratori

Il Regno Unito sta facendo i conti con il collasso del sistema carcerario. Negli stati britannici, le strutture sono stracolme e il governo sta provando a correre ai ripari con una decisione che ha fatto discutere. I giudici, secondo quanto rivelano i tabloid, sono stati istruiti di mandare meno persone possibile in prigione già da metà ottobre. E tra chi potrebbe scampare al carcere ci sarebbero anche criminali come stupratori già condannati, ladri e topi d’appartamento. Si tratta di una misura temporanea che ha fatto infuriare l’opinione pubblica. Sotto attacco i tory, che da sempre parlano di sicurezza e di pene severe nei propri programmi.

In Inghilterra e Galles mancano posti in prigione niente carcere per ladri e stupratori
Alcuni mezzi della polizia britannica di fronte a una struttura carceraria di Londra (Getty Images).

Quasi tutti occupati gli 88 mila posti nelle carceri inglesi

Il Times ha attaccato il governo analizzando i dati attuali del sistema penitenziario. In Inghilterra e Galles, ad esempio, ci sono 88.670 posti complessivi considerando tutte le strutture. I detenuti sono 88.016. Un dato che ha portato alla decisione, comunicata ai giudici da Lord Justice Edis, a capo dei tribunali penali. E il tabloid ha riportato anche una dichiarazione anonima di un giudice: «Immaginate lo shock. Una donna che incontra il suo violentatore a piede libero in strada. O un ragazzino che si imbatte in un pedofilo seriale. Che razza di messaggio stiamo dando alla società?».

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Rishi Sunak (Getty Images).

Boris Johnson nel 2019 aveva promesso 20 mila nuovi posti

Le stime del governo di Rishi Sunak parlano di una crescita fino a 106 mila unità nel 2027, ma mancano i posti. Repubblica, analizzando il passato recente del Regno Unito, ha ricordato come l’ex premier Boris Johnson nel 2019 aveva annunciato 20 mila posti nuovi nelle prigioni entro la metà del 2020. Un annuncio arrivato prima della pandemia Covid a cui non è stato mai dato alcun seguito. A influire sull’attuale situazione è stato anche il gran numero di sentenze e ordini di detenzione emesso dai giudici nei mesi scorsi. Il governo intanto si è difeso: «Siamo di fronte a un’emergenza carceraria, ma la nostra priorità è la sicurezza e mesi fa abbiamo bloccato la libertà condizionata per criminali condannati per violenza sessuale e tagliato i crimini più violenti del 50 per cento dal 2010».

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