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Inter, la Curva Nord contro Lukaku: «Non ci interessa cos’hai da dire, ti aspettiamo a Milano»
Lo sfogo di Romelu Lukaku dal ritiro del Belgio non è piaciuto ai tifosi dell’Inter. L’attaccante della Roma, impegnato con la propria nazionale, ha volto lo sguardo agli ultimi mesi, dopo un’estate turbolenta in chiave mercato. E ha dichiarato: «Se dicessi davvero come è andata l’estate scorsa, tutti rimarrebbero scioccati. Sono state scritte tante cazzate sul mio conto». Poi, però, ha anche parlato delle chance da gol mancate in finale di Champions: «I primi giorni mi sentivo un po’ a disagio, ma la mia mente era spenta per quello che era successo nei giorni precedenti. Ne parlerò più avanti». Giustificazioni che non sono piaciute alla Curva Nord.
Un capo ultras attacca Lukaku: «Milano ti aspetta»
Uno dei capi ultras della Curva Nord nerazzurra, infatti, ha risposto al gigante belga con un messaggio pubblicato su Instagram. Ha scritto: «Romelu Lukaku … non ci interessa quello che hai da dire, non ci interessano le tue giustificazioni, non vogliamo minimamente sentire la tua voce! Se hai le palle (dubito) vieni al Meazza. Milano ti aspetta». Il 29 ottobre allo stadio San Siro l’Inter ospiterà la Roma e sarà il primo incrocio tra Lukaku e i suoi ex tifosi. L’accoglienza rischia di essere non delle migliori, anche alla luce delle ultime dichiarazioni dell’attaccante.
50 mila fischietti per l’arrivo di Lukaku
In attesa della gara, i tifosi hanno distribuito centinaia di volantini durante le ultime uscite dell’Inter. Il messaggio è chiaro: «29 ottobre data da segnare in rosso per far sentire tutto il disgusto che proviamo verso chi ci ha voltato le spalle nel modo più indegno. Un personaggio che si è dimostrato un piccolo uomo, perché prima di essere un campione bisogna essere uomini e saper rispettare la parola data; ti abbiamo difeso a spada tratta e ci hai ripagato voltandoci le spalle. Prima dell’incontro con la Roma la Nord distribuirà 50 mila fischietti da utilizzare a perdifiato ad ogni tocco di palla di chi ha tradito la nostra maglia. Facciamo vedere a tutti come merita di essere trattato chi si è mostrato indegno di indossare i nostri colori».
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