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Oro Nero, al via la preproduzione del docufilm su Matteotti
Al via la preproduzione del docufilm Oro Nero, incentrato sull’omicidio di Giacomo Matteotti di cui nel 2024 ricorre il centenario della scomparsa. Prodotto da Art Film Kairos, il film documentario si avvale della consulenza storica del senatore Riccardo Nencini e nel ruolo del narratore avrà un grande nome del cinema europeo per raccontare la vicenda di Matteotti (1885-1924), membro del Partito socialista italiano che criticò apertamente il Partito nazionale fascista.
Le riprese avranno come teatro Roma e Londra
Le riprese inizieranno a gennaio 2024 e si svolgeranno tra Roma e Londra. «Racconteremo questa storia in maniera molto diversa rispetto a quanto accaduto in passato, in virtù delle ultime ricerche storiche e dell’importantissimo studio sui documenti portato avanti da ricercatori come Mauro Canali e Riccardo Nencini», ha spiegato Marco Spagnoli, giornalista e regista che sta lavorando alla raccolta delle fonti e allo studio dei materiali negli archivi italiani e internazionali da più di due anni. «Mentre è chiaro chi abbia ucciso Matteotti, vogliamo presentare al pubblico le varie ipotesi delle motivazioni in un moderno thriller investigativo, seguendo la pista più probabile che è quella della corruzione e delle fonti fossili che unisce idealmente, purtroppo, il nome di Matteotti a quello di altri delitti misteriosi ed eccellenti dell’Italia repubblicana come Enrico Mattei e Pier Paolo Pasolini».
Il focus del docufilm
Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu rapito e assassinato da sicari fascisti. L’omicidio provocò uno scandalo nazionale e una crescente opposizione interna ed esterna al governo fascista, accompagnata dallo sdegno internazionale. «Il nostro film, seguendo gli studi recenti e utilizzando tutti gli stilemi del thriller politico, vuole porre l’accento sul tema della corruzione della politica da parte di potentati economici interessati allo sfruttamento delle risorse del sottosuolo e del gioco d’azzardo come concausa di questo omicidio, andando a mettere in mostra come, da sempre, gli intrighi tra affari e politica siano alla base di tutto quello che è marcio e non funziona nel nostro paese», ha concluso Spagnoli.