Morto il banchiere Pacini Battaglia, uno dei protagonisti di Tangentopoli

È morto a 89 anni nella sua casa a Roma, dove si era trasferito da tempo, il finanziere Pierfrancesco Pacini Battaglia, uno dei protagonisti di Tangentopoli. Originario di Bientina (provincia di Pisa) e conosciuto come “Chicchi”, il suo nome entrò nelle cronache nel 1993, quando venne coinvolto in Mani Pulite. E alla fine rimase uno degli uomini simbolo degli anni di quell’enorme scandalo.

La condanna a 6 anni per appropriazione indebita

Il nome di Pacini Battaglia, che nel 1980 aveva fondato a Ginevra la Banque Karfinco, venne fuori nell’ambito dell’inchiesta del pool di Mani pulite sui fondi neri dell’Eni, per la quale fu poi condannato a 6 anni di reclusione per appropriazione indebita. Un banchiere “un gradino sotto Dio”, questa la definizione che lo accompagnò dopo il coinvolgimento nelle indagini di Tangentopoli.

Nel 2010 l’assoluzione per il reato di riciclaggio

La condanna era divenuta definitiva nell’ottobre 2005. Finito in carcere, essendo cardiopatico Pacini Battaglia aveva poi ottenuto la detenzione domiciliare per motivi di salute. Con l’indulto ebbe poi uno sconto di pena di tre anni e la possibilità di accedere alle misure alternative alla carcerazione: venne quindi affidato ai servizi sociali e lavorò alla biblioteca comunale di Bientina. Nel 2010, dopo 17 anni, il banchiere e finanziere di Bientina fu assolto dal tribunale di Perugia che lo ritenne non colpevole per il reato di riciclaggio, al termine del processo nato dalla cosiddetta Tangentopoli 2.

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