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Chi è Marat Khusnullin, gran cerimoniere di Putin per le Presidenziali 2024
Tutte le strade portano al Cremlino. Lo sa bene Vladimir Putin che sta letteralmente costruendo la sua vittoria alle Presidenziali del 2024. Non c’è infatti miglior spot di efficienza e forza che annunciare, progettare e inaugurare infrastrutture, siano esse strade o ponti, in giro per la Federazione. Per questo lo zar ha scelto come uomo chiave della campagna elettorale il vice primo ministro per l’Edilizia Marat Khusnullin.
Khusnullin, il gran cerimoniere di Putin
Che il tagliar nastri paghi è risaputo, anche in Russia. L’8 settembre scorso, per esempio, Putin è volato ad Arzamas, nell’oblast di Nizhny Novgorod, per inaugurare un nuovo tratto dell’autostrada M-12 che entro la fine del 2023 collegherà Mosca a Kazan. Al suo fianco l’immancabile Khusnullin che ha ovviamente ricordato come senza il presidente quella strada non sarebbe nemmeno esistita. In realtà l’inaugurazione era una iniziativa elettorale. Pochi giorni dopo, infatti, a Nizhny Novgorod è stato eletto governatore il rappresentante di Russia Unita, il partito di Putin, Gleb Nikitin. La cerimonia di Arzamas è stata solo una prova generale in vista della campagna presidenziale che sta prendendo forma. E di cui Khusnullin, come confermato da fonti vicine all’Amministrazione presidenziale a Meduza, è figura chiave. Secondo i piani del Cremlino, sarà una sorta di gran cerimoniere, organizzatore di eventi con l’obiettivo di esaltare i risultati ottenuti dalla Russia di Putin. Non a caso fu lui ad accompagnare il presidente a Mariupol dopo l’annessione decantandogli i successi della ricostruzione.

La nomina a vicesindaco di Mosca e la rete tatara nella Capitale
Khusnullin non arriva dal nulla. Già impresario edile, cominciò a farsi notare negli Anni 2000, quando era ministro delle Costruzioni nell’oblast del Tatarstan. Un periodo in cui Putin si faceva spesso vedere a Kazan, capitale regionale, che si preparava a celebrare i suoi primi mille anni (1005-2005) con la costruzione della moschea Kul-Sharif e del ponte del Millennio – e le Universiadi che si sarebbero tenute nel 2013. Fu proprio Khusnullin a organizzare le visite ai cantieri, le fondamenta della sua ascesa. Nel 2010 fu nominato vicesindaco di Mosca per l’edilizia promuovendo, tra le altre cose, la ricostruzione dello stadio Luzhniki per la Coppa del Mondo Fifa del 2018. Si occupò anche dell’ampliamento della metropolitana di Mosca (dal 2012 al 2019 furono aperte 47 nuove stazioni). Khusnullin da vicesindaco ha saputo creare una vera e propria rete. Secondo un’inchiesta di Novaya Gazeta, dopo la sua nomina, ben 46 persone provenienti dal Tatarstan sono entrate in posizioni dirigenziali nel settore edile della Capitale. Al contempo, dal 2011 al 2018 aziende del Tatarstan o legate a imprenditori della regione hanno ottenuto contratti governativi per un totale di quasi mezzo trilione di rubli, circa 10 miliardi di dollari.
Il salto a livello federale come vice primo ministro per l’Edilizia
Abile comunicatore, ha sempre posto l’accento sui successi di squadra definendosi solo un fidato esecutore delle volontà dei superiori. Ieri il sindaco di Mosca, oggi Putin. Come sottolinea Meduza, è un fanatico della subordinazione e del culto della personalità. «Marat Shakirzyanovich è un esperto visir dell’oriente», raccontano fonti di Russia Unita. «Sa sempre cosa dire allo Scià di turno, come interessarlo, come ringraziarlo. Uno stile di comunicazione particolarmente gradito al presidente russo». E la strategia ha funzionato. Nel 2020 infatti il salto a livello federale con la nomina a vice primo ministro dell’Edilizia della Federazione Russa. «L’edilizia è movimento, energia», dichiarò in occasione della promozione. «Puoi immediatamente vedere i risultati di ciò che hai fatto. Adoro perfino l’odore della vernice, del cemento, della polvere».

L’invasione dell’Ucraina e l’impegno nella ricostruzione dei territori annessi
Dopo l’invasione dell’Ucraina, non si è tirato indietro come molti altri, anzi. Nonostante la grandeur edilizia fosse passata in secondo piano, Marat Shakirzyanovich non si è perso d’animo ‘tuffandosi’ nei territori occupati, diventando alfiere della ricostruzione, tema particolarmente caro al presidente, e dispensatore di appalti e contratti, il che significa gestire un tesoretto stimato in almeno un trilione e mezzo di rubli (circa 15 milioni di dollari). Khusnullin ha naturalmente preso l’incarico seriamente, cercando di battere tutti i record. Ha annunciato per esempio il completamento anticipato della riparazione del ponte di Crimea distrutto da un camion bomba nell’ottobre 2022. Adesso, con la campagna per le Presidenziali, l’aria è cambiata. La guerra continua, ma non è più al centro della propaganda. Ora Putin deve dimostrare – soprattutto ai nemici dell’Occidente – che l’economia regge, nonostante le sanzioni. Da qui la partecipazione del presidente, fino a pochi mesi fa barricato al Cremlino, a eventi, cerimonie, incontri. In ricordo dei bei vecchi tempi. Quanto a Khusnullin accetterà ogni incarico che gli sarà affidato. La regola è non chiedere, consapevole che gli sarà dato.