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Russia, Stati Uniti e Ue: incontro sul Nagorno-Karabakh poco prima dell’attacco azero
Diplomatici di alto rango provenienti da Russia, Stati Uniti e Unione europea hanno tenuto un incontro segreto in Turchia sul Nagorno-Karabakh, pochi giorni prima dell’inizio dell’operazione militare azera, che di fatto ha portato alla fine della Repubblica dell’Artsakh. Il summit ha avuto luogo il 17 settembre a Istanbul, come parte degli sforzi per fare pressione sull’Azerbaigian affinché ponesse fine al blocco del corridoio di Lachin da parte dell’Azerbaigian e consentisse l’ingresso di convogli di aiuti umanitari dall’Armenia. La notizia, data da Politico citando una fonte anonima, è stata confermata dal Cremlino.

Khovaev, Bono, Klaar: i tre che hanno preso parte all’incontro
Seppur infruttuoso, l’incontro fuori agenda ha rappresentato la ripresa dei contatti tra Mosca e l’Occidente su un importante problema di sicurezza, dopo che l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 li aveva bruscamente interrotti. Per la Russia, scrive Politico, ha partecipato ai negoziati Igor Khovaev, rappresentante speciale del ministero degli Esteri russo per la risoluzione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian, mentre gli Stati Uniti sono stati rappresentati da Louis Bono, consigliere senior per i negoziati nel Caucaso. Per l’Ue è invece arrivato in Turchia Toivo Klaar, il rappresentante europeo per questa regione.

Il Dipartimento di Stato Usa si è rifiutato di commentare
«Crediamo che, per evitare malintesi, sia importante mantenere canali di comunicazione con gli interlocutori rilevanti», ha detto un funzionario dell’Ue a Politico, sottolineando che negli ultimi anni Klaar ha avuto diversi colloqui con Khovaev e il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America si è rifiutato di rilasciare commenti sull’incontro sul Nagorno-Karabakh, senza negare in via ufficiale che esso abbia effettivamente avuto luogo. A stretto giro è invece arrivata conferma da parte di Mosca. «Alcuni contatti sul Nagorno-Karabakh hanno effettivamente avuto luogo», ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo però che «ci sono molte imprecisioni ed errori» in quello che ha scritto Politico.